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A migliaia contro la Brexit

Grande manifestazione a Londra per chiedere un referendum sul possibile accordo finale per l'uscita del Regno Unito dall'UE

  • 20 ottobre 2018, 22:48
  • 22 novembre, 23:59
02:03

No Brexit

Telegiornale 20.10.2018, 22:00

Di: AFP/ANSA/Reuters/EnCa 

Quasi 700'000 persone ha manifestato, secondo gli organizzatori, sabato nel centro di Londra in una marcia per chiedere che vi sia il referendum sull'eventuale accordo finale con Bruxelles in merito alla Brexit. I manifestanti sono partiti da Hyde Park alle 13.00 e hanno percorso le strade della capitale britannica fino alla piazza del Parlamento dove vi sono stati i discorsi di varie personalità, tra cui quello del sindaco Sadiq Khan. La polizia si è detta impossibilitata a calcolare il numero di dimostranti presenti.

Il sindaco di Londra Sadiq Khan tra i manifestanti scesi in strada sabato

Il sindaco di Londra Sadiq Khan tra i manifestanti scesi in strada sabato

  • Reuters

Dalla mattinata l'hashtag #PeoplesVoteMarch era tra quelli più di tendenza su Twitter, con tanti giovani, che al momento del referendum, il 23 giugno 2016, non avevano l'età per votare sul divorzio dall'UE e che hanno dichiarato l'intenzione di volersi esprimere al riguardo. La protesta è sostenuta da parlamentari di diversi schieramenti, ma la premier britannica Theresa May ha già escluso che si possa proporre un voto popolare sull'intesa con Bruxelles.

"Sarà la manifestazione più grande, più chiassosa e più importante che ci sia mai stata", hanno dichiarato gli organizzatori. La marcia si è svolta due giorni dopo il vertice nella capitale belga che si è chiuso con indicazioni di una possibile proroga della fase di transizione post-Brexit, in modo da dare più tempo ai negoziatori per evitare una separazione traumatica tra Unione Europea e Regno Unito.

Manca manodopera

Intanto, gli effetti della Brexit cominciano già a farsi sentire. Ristoranti e alberghi del Regno Unito devono infatti fare i conti con un'acuta mancanza di personale. Colpa, dice il settore, dell'incertezza legata all'uscita dall'Unione Europea e del giro di vite deciso dal governo nell'ambito dell'immigrazione. Perché gran parte della manodopera del settore proviene dall'estero.

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Manodopera a rischio

Telegiornale 20.10.2018, 22:00

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