"Tengo a dire oggi che non ho ucciso né ferito nessuno, neppure un graffio": lo ha detto Salah Abdeslam, l'unico superstite dei commando di jihadisti che hanno fatto strage a Parigi nella notte del 13 novembre 2015, interrogato al maxi-processo in corso alla Corte d'assise speciale nella capitale francese.
L'interrogatorio di Salah Abdesalam
SEIDISERA 09.02.2022, 19:37
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Un'operazione difensiva
Abdeslam ha poi sostenuto che gli attentati in nome dell'IS sono stati "operazioni militari". "Quando lo Stato islamico decide di fare degli attentati, delle operazioni militari sul territorio europeo - ha proseguito - non è con lo scopo di vedere bandiere nere sventolare sull'Occidente. Ci sono due tipi di operazioni militari: la jihad offensiva, per conquistare terre, e la jihad difensiva, per difendere il territorio dello Stato islamico". Secondo il superstite dei commando che uccise 130 persone ferendone altre 350, gli attentati del 2015 erano "per difendersi dalla coalizione che bombardava lo Stato islamico".
Attentanti di Parigi, parla Salah Abdeslam
Telegiornale 09.02.2022, 21:00
I terroristi "hanno lavorato con i mezzi che avevano - ha risposto l'imputato al presidente della Corte-. Se hanno colpito dei civili era perché volevano impressionare le menti".
"Il mondo occidentale - ha proseguito Abdeslam - impone la sua ideologia al resto del mondo. Per noi musulmani è un'umiliazione. Io appoggio lo Stato islamico, sono con loro e per loro". Ha poi spiegato di non essere mai partito per la Siria, anche se l'impresa gli era "passata per la mente". Il suo giuramento di fedeltà al gruppo terroristico risalirebbe agli inizi del 2015, data in cui suo fratello rientrò dalla regione.