È preceduto da una coda di polemiche l’arrivo al WEF dell’attivista Greta Thunberg, attesa giovedì a Davos per un confronto con Fatih Birol, il direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale per l'energia.
Cospirazionisti e negazionisti sul clima sono andati all'attacco partendo dal filmato, diventato virale sui social, che mostra il fermo della 20enne svedese da parte di due poliziotti in Germania, in occasione della protesta contro l'impianto di una miniera di carbone nel villaggio di Lützerath. Una "messinscena", secondo i detrattori, per fare pubblicità alla giovane e alla sua causa contro il cambiamento climatico.
Ma la polizia del Land della Nord Renania-Vestfalia nega: "Non ci presteremmo mai a fare una cosa simile", ha dichiarato, citato da Bbc, un portavoce.
Nel filmato, ripreso durante il sit-in ambientalista di mercoledì, si vede Thunberg sorridente, scortata da due agenti in tenuta antisommossa e fotografi nelle vicinanze che riprendono la scena: un "fake", un fermo fasullo secondo i più critici (l'attivista è stata identificata formalmente e poi rilasciata dopo poco), tutt'al più un'azione eseguita con tempismo sospetto per creare una "photo opportunity” per i più "benevoli".
Ma la polizia renana, di nuovo, smentisce. Gli agenti "hanno dovuto aspettare un paio di minuti prima di portarla in una determinata auto della polizia", ha precisato il portavoce, aggiungendo che "l'intera situazione è stata usata da persone motivate politicamente, mentre si è trattato di ragioni pratiche".
Oltre 500 attivisti verso Davos
ATS 19.01.2020, 18:33