Le squadre dei soccorritori scavano ancora senza sosta tra le macerie, per estrarre le vittime del terremoto che ha colpito l'Albania nella notte tra lunedì e martedì. Almeno 12 corpi sono stati recuperati in varie zone di Durazzo, 13 a Thumana, a circa una ventina di chilometri a nord di Tirana, mentre una vittima è stata trovata a Kurbin, a 50 chilometri dalla capitale. In totale, al momento, i morti accertati sono 31, ma il bilancio è destinato a peggiorare. Sono oltre 600 i feriti. L'Albania è una delle nazioni più povere in Europa ed è spesso martoriata dai terremoti. Già a settembre ha subìto un sisma di magnitudo 5,6.
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RSI 26.11.2019, 21:09
La solidarietà internazionale
Le autorità albanesi, che hanno proclamato per oggi (mercoledì) una giornata di lutto nazionale, stanno cercando di trasferire all'estero, in Italia, i feriti più gravi. I vigili del fuoco arrivati dall'Italia, intanto, sono già impegnati nella ricerca di 6 dispersi fra cui 3 bimbi, scomparsi sotto una palazzina collassata a Durazzo.
Oltre all'Italia anche altre nazioni come la Svizzera, la Grecia, il Kosovo hanno inviato squadre di esperti ed aiuti. "Intanto - ha aggiunto - chiederemo anche all'Unione europea di poter attivare anche nel nostro caso il meccanismo di solidarietà. Abbiamo già il sostegno di molti paesi. Ne parlerò con i miei colleghi europei spero, anche durante la riunione di Londra", dei leader dei paesi membri, in programma il prossimo 3-4 dicembre, ha dichiarato il premier albanese Edi Rama.
Migliaia di persone sotto le tende
Intanto nella stessa Durazzo e a Thumana migliaia di persone vivono sotto le tende. "La gente non osa tornare nelle proprie abitazioni perché teme ulteriori scosse di assestamento e il pericolo di crolli. Manca anche l'elettricità, il che rende difficile l'approvvigionamento alimentare. Al momento possiamo distribuire solo panini", spiega Tobias Nölke, coordinatore degli aiuti di emergenza di Caritas Austria, da Thumanë. Caritas Svizzera ha deciso di partecipare con un contributo di 500'000 franchi agli aiuti d'urgenza.
Trema anche Creta
A scatenare il terremoto del 26 novembre in Albania è stata una faglia lunga 85 chilometri che si estende da Nord-Ovest e Sud-Est fra le città di Durazzo e Lushnje e che non si è completamente attivata, spiega l'Istituto nazionale italiano di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Si ritiene che una faglia simile abbia causato, sempre in Albania, il terremoto di magnitudo 5,8 del 21 settembre scorso.Secondo i sismologi gli effetti del terremoto in Albania "potrebbero essere stati amplificati dalle condizioni geologiche della regione". Qui si trovano infatti bacini di sedimenti non consolidati, nei quali l'ampiezza delle onde sismiche può aumentare anche di 4 o 5 volte rispetto a quella che si avrebbe in un suolo roccioso e consolidato. Intanto sono stati registrati altri terremoti, uno di magnitudo 5,3 in Bosnia-Erzegovina martedì e quello di magnitudo 6 con epicentro non lontano dall'isola di Creta (Grecia) avvenuto alle ore 8.23 di oggi (mercoledì).
RG 07.00 del 27.11.2019 L'intervista al sismologo Salvatore Mazza, dell'istituto nazionale italiano di geofisica e vulcanologia
RSI Info 27.11.2019, 17:07
Contenuto audio
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