La situazione rimane critica al confine fra Bielorussia e Polonia, dove centinaia o migliaia di migranti - le cifre fornite sono discordanti - sono accampati in territorio bielorusso senza poter andare né indietro né tanto meno avanti, visto che a bloccare loro la strada Varsavia ha mandato 15'000 soldati. Due gruppi isolati, 260 persone in tutto, sono riusciti ad attraversare la frontiera più a sud della zona epicentro della crisi, ma secondo il Ministero della difesa polacco sono stati in seguito fermati.
Vladimir Putin invita l'UE a dialogare con Lukashenko
Mentre Francia, Estonia e Irlanda prevedono di portare la questione sul tavolo del Consiglio di sicurezza dell'ONU giovedì, oggi (mercoledì) è entrata in scena la Germania, con la telefonata di Angela Merkel a Vladimir Putin per chiedergli di esercitare la sua "influenza" per porre fine alla "disumana e del tutto inaccettabile strumentalizzazione dei migranti contro l'Unione europea attraverso il regime bielorusso", ma senza grande successo.
Alexander Lukashenko
Per il presidente russo, la responsabilità della situazione è essenzialmente dell'UE perché i flussi migratori sono la conseguenza delle guerre dell'Occidente in Medio Oriente. Putin invita Bruxelles a parlare direttamente con Minsk invece di ricorrere a sanzioni.
RG 18.30 del 10.11.21: La corrispondenza di Tomas Miglierina
RSI Info 10.11.2021, 23:12
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Il Cremlino, che ha mandato due bombardieri a pattugliare lo spazio aereo comune con la Bielorussia, ha pure risposto seccato alla Polonia che lo ritiene indirettamente responsabile se non regista occulto della crisi e che, per bocca del premier Mateusz Morawiecki accusa il regime di Lukashenko di "terrorismo di Stato". In conferenza stampa con il capo del Governo di Varsavia, intanto, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel sembra aprire all'idea di usare soldi europei per costruire barriere di confine, una idea fino ad oggi respinta dalla Commissione che ora sembra a sua volta ammorbidire i toni.