Il capo della diplomazia statunitense, Antony Blinken, ha incontrato mercoledì il presidente dell’ANP Mahmud Abbas e ribadito il sostegno di Washington a “misure tangibili” per la creazione di uno Stato palestinese. Accolto al suo arrivo a Ramallah da manifestanti con le scritte “Non sei il benvenuto” e “Fermate il genocidio a Gaza”, Blinken aveva già sottolineato martedì la necessità di riformare la stessa Autorità nazionale palestinese e invitato Israele a cessare di prendere misure che “ostacolano la capacità dei palestinesi di governarsi da soli”.
Abbas, 88 anni, non ha affrontato elezioni dal 2005. L’ANP esercita un potere limitato in Cisgiordania ma ha perso nel 2007 il controllo di Gaza a vantaggio di Hamas.
Le prese di posizione del segretario di Stato statunitense in favore di una soluzione dei due Stati, vista come l’unico cammino possibile verso una normalizzazione dei rapporti arabo-israeliani, hanno l’appoggio dei leader di Arabia Saudita, Giordania, Qatar ed Emirati Arabi Uniti, che Blinken sta incontrando nel corso del suo quarto viaggio in Medio Oriente di questi ultimi mesi. Mercoledì è stata annunciata anche una nuova tappa a sorpresa in Bahrein.
Gli attacchi israeliani si intensificano, per l’ONU è una catastrofe umanitaria
Si scontrano però con la realtà dei fatti che vede il Governo di Benyamin Netanyahu opporvisi e gli esponenti più radicali all’interno dell’Esecutivo favorevoli anche a una nuova colonizzazione della Striscia di Gaza al termine delle ostilità riesplose con gli attacchi del 7 ottobre. Gaza che invece, secondo Abbas, “è parte inseparabile dei territori palestinesi”.
Il conflitto è ormai entrato nel suo quarto mese e ha causato secondo l’ultimo bilancio almeno 23’357 morti palestinesi, 70 dei quali nel corso dell’ultima notte. Gli sforzi diplomatici non hanno indotto Israele a fermare i bombardamenti, ora concentrati soprattutto al sud, e intensificatisi nonostante le promesse di moderazione. La Mezzaluna rossa palestinese ha accusato l’aviazione dello Stato ebraico di aver colpito anche un’ambulanza, uccidendo quattro soccorritori. Sono già 120 i mezzi di soccorso presi di mira e distrutti dall’inizio del conflitto.
Questo mentre ONU e ONG rilanciano gli allarmi sulla disastrosa situazione umanitaria. “Il prezzo pagato dai civili è troppo elevato”, ha riconosciuto Blinken, per quanto gli Stati Uniti appoggino la lotta dello Stato ebraico contro Hamas e abbiano bloccato qualsiasi tentativo delle Nazioni Unite di imporre un cessate il fuoco. Il segretario di Stato ha quindi esortato Israele a permettere il passaggio di un maggior numero di camion. L’85% degli abitanti della Striscia è sfollato e gli aiuti continuano ad arrivare in misura insufficiente. L’Organizzazione mondiale della sanità parla di situazione “catastrofica” e vede “ridotte” le sue capacità di prestare aiuto.
Israele accusa l’UNRWA
Intanto Israele afferma di avere le prove che fra i miliziani di Hamas che hanno preso parte alle stragi del 7 ottobre 2023 in Israele “vi erano dipendenti UNRWA”, l’organizzazione delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi a Gaza. Lo ha affermato la radio militare dello Stato ebraico, citando lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno israeliano. L’emittente ha menzionato “l’apertura di imbocchi all’interno delle sue scuole che erano diretti verso i tunnel militari di Hamas. Israele ha inoltre raccolto prove sul terreno, secondo l’emittente, secondo le quali, pur essendo un’organizzazione umanitaria, l’UNRWA ha cooperato con Hamas in “attività terroristiche”.
Gaza, Blinken in Cisgiordania
Telegiornale 10.01.2024, 12:30