La riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza dell'ONU richiesta dagli Stati Uniti dopo le proteste scoppiate in Iran ha visto un braccio di ferro tra i rappresentanti di Washington e quelli di Mosca.
L'ambasciatrice statunitense ha accusato Teheran di violare i diritti dei suoi cittadini, assicurando che durante l'anno appena cominciato gli Stati Uniti "non resteranno silenziosi".
Il rappresentante russo ha invece evocato un'ingerenza di Washington negli affari interni dell'Iran, libero di affrontare la situazione che si sta normalizzando e non minaccia la stabilità della regione. Una posizione condivisa da altri quattro membri del Consiglio.
Il Regno Unito ha ritenuto legittima la riunione d'emergenza, mentre la Francia si è dimostrata più prudente, affermando che bisogna rimanere vigili sulla situazione dei diritti umani, senza però strumentalizzare la situazione dall'esterno.
ATS/sf