I separatisti catalani hanno annunciato che continueranno a manifestare anche oggi (giovedì), impegnati ormai in quella che è diventata una "mobilitazione permanente" di protesta, all'indomani del blitz della Guardia Civil spagnola che ha arrestato su mandato di un giudice 14 alti funzionari catalani, tra cui il braccio destro del vicepresidente Oriol Junqueras. I responsabili regionali erano impegnati nell'organizzazione del referendum per l'indipendenza del primo ottobre.
Nella notte tra mercoledì e giovedì si sono registrati momenti di tensione. Gli agenti della Guardia Civil sono rimasti "assediati" dai manifestanti fino alle 3 del mattino nella sede del ministero dell'Economia catalano, in Rambla de Catalunya, e hanno potuto lasciare il palazzo solo a quell'ora, dopo l'intervento della polizia catalana dei Mossos d'Esquadra.
Sempre nella stessa notte l'Associazione nazionale catalana (ANC), una delle principali associazioni indipendentiste, aveva chiesto alle migliaia di manifestanti che avevano invaso le strade di Barcellona, per denunciare "le forze d'occupazione di Madrid", di rientrare alle proprie case per riposarsi in previsione di una nuova chiamata in piazza.
Il premier Rajoy, dal canto suo, ha ribadito la volontà del Governo centrale: "Il referendum non può essere celebrato, non è mai stato legale o legittimo, ora è solo una chimera impossibile". "Lo Stato ha agito e continuerà a farlo, ogni illegalità avrà la sua risposta. La disobbedienza alla legge è l'opposto della democrazia". "Siete ancora in tempo per evitare danni maggiori", ha detto agli indipendentisti Rajoy.
AFP/ATS/M. Ang.
RG 07.00 del 21.9.2017 Il servizio di Mariangela Paone
RSI Info 21.09.2017, 09:38
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RG delle 18.30 del 21 settembre 2017; il servizio di Mariangela Paone
RSI Info 21.09.2017, 20:40
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