La Francia responsabile di inadempienze nella lotta al riscaldamento globale. Può suonare singolare per il Paese nella cui capitale è stato stipulato, nel 2015, l'accordo della convenzione quadro dell'ONU sui mutamenti climatici. Eppure va proprio in questa direzione il verdetto emesso mercoledì dal Tribunale amministrativo di Parigi, al quale si erano rivolte 4 organizzazioni non governative.
Con riferimento "agli impegni che aveva preso e che non ha rispettato", in materia di emissioni, "lo Stato va qualificato come responsabile (...) di una parte del pregiudizio ecologico rilevato", ha sentenziato la corte. La decisione si colloca nel solco di quanto già aveva denunciato in novembre il Consiglio di Stato, ossia la massima istanza amministrativa francese. L'organo aveva constatato il fallimento della Francia nel rispetto dei suoi stessi obiettivi, inquadrati in una strategia nazionale, per la lotta alle emissioni di gas serra.
Il Tribunale amministrativo ha riconosciuto alle 4 ONG un euro simbolico per "pregiudizio morale" e ha disposto un termine di due mesi per valutare la richiesta, avanzata dalle stesse organizzazioni, di obbligare lo Stato a prendere misure per rispettare i suoi impegni in materia. La sentenza è stata intanto definita "storica" dalle ONG, che nella loro azione sono state sostenute da una petizione a cui hanno aderito più di 2 milioni di cittadini.
"La giustizia ha preso lo Stato in parola, giudicandolo responsabile di mancanze su obiettivi che esso stesso si era posto. Ciò consentirà, lo speriamo, di passare all'azione e alle misure per riparare", ha commentato un'avvocata delle organizzazioni.
AFP/ARi