Diverse colonne di fumo si sono alzate sopra la città di Odessa nel sud dell’Ucraina, dove hanno risuonato a lungo le sirene di allarme antiaereo. Gli abitanti, poco dopo le 6 locali (le 5 in Svizzera), riferiscono anche dei bagliori di un incendio visibili da lontano. Le esplosioni sono state almeno una decina. Secondo il giornale online 'Odessa Life', è stata colpita "un'infrastruttura critica", mentre sui social si parla di un attacco a vari depositi di carburante.
E Odessa è stata una delle città in cui nella notte (su oggi domenica) alle 4.20 locali (3.20 in Svizzera) sono suonate le sirene di allarme, così come a Kiev, Leopoli, Dnipropetrovsk. Le autorità ucraine hanno segnalato la presenza di bombardieri russi in volo che potrebbero sganciare ordigni su infrastrutture e insediamenti civili.
Secondo i servizi di informazioni militare britannici le forze aeree si sono concentrate nel sud-est del Paese, una mossa che confermerebbe l'intenzione delle forze armate russe di dare la priorità agli attacchi nella regione.
Ed è tornato a parlare dalla tv Bielorussia 24, il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov, secondo il quale la sovranità delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk è stata riconosciuta dalla Russia, e “l'operazione militare speciale è stata avviata su richiesta delle stesse due repubbliche per salvarle e ripristinare la loro statualità entro i confini del 2014”.
A Lugansk torna il gas
Nella regione di Lugansk è stata ripristinata la fornitura di gas per oltre 100’000 abitanti. Lo ha riferito - come riporta Ukraina Pravda - il servizio stampa del Gestore dei sistemi di trasporto del gas dell'Ucraina, dopo che i tecnici hanno localizzato e riparato la sezione del gasdotto danneggiata dai bombardamenti. "La situazione con la fornitura di gas ai residenti della regione di Lugansk - spiega il gestore - rimane difficile a causa dei combattimenti. Parte della regione è però ancora senza fornitura di gas a causa dei danni al gasdotto principale".