Rosatellum, è il nome della legge elettorale con cui domenica 25 settembre si vota in Italia, dove venerdì si chiude la campagna elettorale. Prende il nome dal suo autore, Ettore Rosato, ex-PD oggi deputato di Italia Viva, declinato in latino, una tradizione inaugurata dal politologo Giovanni Sartori. Approvato nell’ottobre 2017, col Rosatellum verranno eletti i 600 parlamentari italiani, 400 alla Camera, 200 al Senato. Un Parlamento decisamente più ristretto rispetto ai 945 di prima, perché nel frattempo è entrata in vigore la riforma del taglio dei parlamentari del 2020.
Come funziona
Il Rosatellum è una legge complicata, che cercheremo di spiegare chiarendo anche alcuni termini tecnici. Innanzi tutto, il Rosatellum prevede una formula mista di maggioritario e proporzionale. Circa un terzo dei seggi (147 alla Camera e 74 al Senato) viene attribuito con il maggioritario. Significa che in lizza c’è un solo candidato per coalizione o partito, strappa il seggio chi prende anche un solo voto in più, tutti gli altri restano a bocca asciutta.
Gli altri 2 terzi dei seggi (rispettivamente 245 e 122) vengono attribuiti con il proporzionale, ossia in proporzione ai risultati conseguiti dai partiti a livello nazionale. Se il partito X ha il 20% dei voti, prenderà il 20% dei seggi. La lista qui è bloccata, altro tecnicismo: vale a dire che l’elettore non può scegliere il candidato preferito. Accanto al simbolo troverete 4 candidati, ma in realtà non li potete crociare esprimendo una preferenza per l’uno o l’altro. L’elezione avviene a seconda dell’ordine con cui il partito li ha messi in lista. Le chances vere le ha il primo, massimo il secondo. Insomma decide il partito.
Il voto dall’estero
Infine ci sono gli italiani all’estero, i soli che possono esprimere una preferenza. Eleggono 8 deputati e 4 senatori; alla circoscrizione Europa toccano due alla Camera, 1 al Senato. Accanto al simbolo del partito prescelto vanno scritti i nomi dei candidati che si intende sostenere.
Attenzione a chi vota! Il Rosatellum non prevede il voto disgiunto (quello che in Svizzera si chiama panachage). Se metto la croce sulla lista X e poi anche sul candidato della lista Y il voto non è valido. Per rendere valido il voto si deve crociare il simbolo del partito o quella del candidato o entrambi.
Ultimo dettaglio: la legge Rosato prevede una soglia di sbarramento per entrare in Parlamento: i partiti devono superare il 3%, le coalizioni il 10%.
Problemi e limiti del Rosatellum
Visto che una parte consistente di seggi si conquista col maggioritario, il Rosatellum spinge le forze politiche ad allearsi per avere più chances di accaparrarseli. Il centrodestra è riuscito a formare una coalizione unita ed è per questo che è avvantaggiato. Ma a favorire il centro destra c’è anche un altro fattore: Parlamento ridotto significa collegi elettorali più estesi. Il peso specifico delle città si riduce perché è incluso il contado o l’hinterland. Ciò penalizza il centrosinistra, più forte nei contesti urbani.
Come potrebbe essere composto il nuovo parlamento?
Il connubio tra legge elettorale e taglio dei parlamentari fa sì che chi vince col 40% conquisti un numero elevato di seggi, si stima attorno al 60%. Secondo gli ultimi sondaggi il centrodestra trainato da Fratelli d’Italia ne otterrebbe attorno ai 240 alla Camera e attorno ai 120 al Senato. Una maggioranza solida. Il centrosinistra si attesta attorno a ottantina e quarantina. Ma se Giorgia Meloni e alleati toccassero quota 267 seggi avrebbero la maggioranza dei due terzi. Ciò significa che potrebbero attuare le riforme costituzionali - il presidenzialismo - senza sottoporsi al referendum confermativo.