Gli Stati Uniti tornano a dividersi dopo le violenze dei suprematisti a Charlottesville, in Virginia (costate la vita a una donna). In diverse città gli oppositori di Donald Trump sono scesi in piazza dopo le polemiche seguite alla dichiarazione del presidente, che ha condannato "la violenza arrivata da più parti", senza criticare direttamente i suprematisti bianchi e il razzismo dell'estrema destra, che non gli ha fatto mancare il proprio sostegno durante la campagna elettorale.
A Seattle si sono verificati scontri tra manifestanti pro-Trump e contromanifestanti, impegnati un una marcia della "Solidarietà contro l'odio".Diversi arresti sono stati registrati a New York, nel corso di una manifestazione di solidarietà per le violenze di Charlottesville.
Mentre i social media si spaccano sul presidente, con le fazioni pro e contro Trump che si scambiano accuse, le parole più dure contro l'inquilino della Casa Bianca le usa il sindaco di Charlottesville, Michael Signer: ha incoraggiato il razzismo organizzato, basta vedere la campagna elettorale che ha svolto.
ATS/M. Ang.