Gli attacchi informatici, contro istituzioni e aziende coinvolte nella produzione dei vaccini anti-Covid, si stanno moltiplicando. L'ultimo attacco ha colpito ieri (mercoledì) l'Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ad Amsterdam. All'EMA spetta l'ultima parola su omologazione e distribuzione.
I documenti sottratti all'agenzia riguardano il preparato di Pfizer-Biontech. Quello già utilizzato nel Regno Unito e che ha appena ottenuto l'autorizzazione in Canada, Israele e Arabia Saudita. È tramite uno stringatissimo comunicato che l’Agenzia europea del farmaco ha reso noto questo cyber attacco. "La polizia ha aperto un’inchiesta", si legge sul sito internet. "E finché le indagini saranno in corso non forniremo alcun ulteriore dettaglio".
È stato il colosso farmaceutico statunitense Pfizer a rivelare che la documentazione sottratta riguarda il vaccino sviluppato con la tedesca BioNTech, che dall’Agenzia attende l’omologazione per l’Unione Europea. Un vaccino già utilizzato nel Regno Unito, sconsigliato finora soltanto a chi soffre di gravi allergie e ambito, ormai, non solo dai Paesi di mezzo mondo, ma anche dalla cybercriminalità.
Gli attacchi informatici contro istituzioni che lavorano ai vaccini anti-Covid non sono nuovi. La scorsa estate sono stati ad esempio colpiti i laboratori statunitensi di Johnson& Johnson e Novarax, come pure l’azienda svedese e britannica AstraZeneca.
Circa una settimana fa, è stato invece il gruppo informatico IBM a lanciare l’allarme dopo che una serie di cyberattacchi aveva preso di mira le aziende coinvolte nella distribuzione e nello stoccaggio dei vaccini, che richiedono tecniche particolari e particolarmente difficili di conservazione.
Inizialmente i sospetti erano caduti sugli hacker russi, ma è vero che anche il vaccino Sputnik-v è stato vittima della cybercriminalità lo scorso mese di ottobre.
Nessuno è al riparo. Per questo Interpol, qualche giorno fa ha chiesto ai 194 Paesi membri di prepararsi a fronteggiare questa minaccia. E non si tratta solo di aziende e laboratori presi di mira, ma anche di vaccini contraffatti e pericolosi per la salute venduti in rete.