Alexander Zakharchenko, massima autorità dell'autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, è morto nell'esplosione verificatasi venerdì in un bar del centro città.
Parlando di attentato, i separatisti filorussi di quest'area dell'Ucraina sud-orientale hanno immediatamente puntato il dito contro Kiev così come il Cremlino. Sull'altro fronte si sostiene che s'è trattato di un regolamento di conti tra "i terroristi" e i loro sostenitori a Mosca.
Ex meccanico e poi uomo d'affari e capoguerriglia, il 46enne era stato protagonista nel 2014, pochi mesi l'unilaterale dichiarazione d'indipendenza, di una folgorante carriera politica passando da viceministro dell'interno a premier e poi a presidente, eletto con l'81% dei suffragi.
AFP/ANSA/dg