Il Pentagono ha ammesso venerdì che l'attacco con drone a Kabul poco prima del ritiro delle truppe americane ha colpito un veicolo sbagliato e ucciso dieci civili innocenti: lo ha confermato il generale Kenneth McKenzie porgendo le più profonde condoglianze ai famigliari delle vittime.
Nonostante i dubbi emersi sui media statunitense e le denunce dei famigliari delle vittime, finora il Pentagono aveva difeso l’azione del drone diretto contro una "minaccia imminente", affermando che si trattava di kamikaze diretti verso l'aeroporto di Kabul. Tra le vittime - che stavano scendendo da un'automobile nel vialetto di casa - figurano sette bambini.
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Il Dipartimento della difesa ritiene ora tuttavia ""improbabile" che il veicolo colpito e le persone che erano a bordo "fossero associate con l'Isis-K o una diretta minaccia alle forze statunitensi". L'autista era dipendente da lungo tempo di una organizzazione umanitaria americana.
Nei giorni scorsi, già il New York Times e il Washington Post avevano riferito la notizia secondo cui l'attacco aereo che aveva massacrato dieci civili di una stessa famiglia aveva colpito l'obiettivo sbagliato .
L'azione statunitense dopo l'attentato all'aeroporto
L'attacco statunitense era stato condotto in risposta all'attentato compiuto pochi giorni prima dalla branca afghana dell'organizzazione Stato islamico - l'Isis-Khorasan - presso l'aeroporto internazionale di Kaboul, proprio nel periodo in cui decine di migliaia di persone si assiepavano davanti ai cancelli dello scalo nel tentativo di salire su un volo delle forze armate occidentali per lasciare il paese, tornato nelle mani dei talebani. L'attentato aveva causato quasi 200 morti fra i civili e provocato la morte di 13 soldati statunitensi.
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