È di almeno tre morti e dieci feriti il bilancio dell’attacco con droni lanciato la notte scorsa dalle forze russe su Kiev, alla vigilia dei colloqui soste dagli Stati Uniti in Arabia Saudita. Tra le vittime ci sono una bambina di cinque anni e suo padre, secondo quanto riferito dall’Amministrazione militare della capitale. Il più giovane tra i feriti ha solo 11 mesi. I droni hanno colpito edifici residenziali, innescando incendi ai piani superiori.
Stando all’Aeronautica militare di Kiev, le forze russe hanno attaccato l’Ucraina con un record di 122 droni kamikaze di tipo Shahed. Le difese aeree ucraine sono riuscite ad abbatterne 97. I velivoli senza pilota sono stati intercettati nel sud, nel nord, nell’ovest e nel centro del Paese, mentre 25 droni-esca sono caduti in zone aperte. L’attacco ha colpito le regioni di Kiev, Kharkiv, Sumy, Cernigov, Odessa e Donetsk.
Anche la Russia ha dichiarato di aver abbattuto nella notte 59 droni ucraini su sei regioni e sulla Crimea occupata. Il ministero della Difesa di Mosca ha riferito che 29 droni sono stati distrutti nella regione di Rostov, 20 in quella di Astrakhan e gli altri nelle regioni di Voronezh, Volgograd, Kursk, Saratov e Crimea.
Intanto presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato domenica i suoi alleati a fare “pressione” su Mosca per “porre fine” alla sua invasione in vista dei colloqui in Arabia Saudita. Inizialmente previsti in contemporanea lunedì tra ucraini e americani da una parte e russi e americani dall’altra, questi colloqui potrebbero svolgersi uno dopo l’altro. Zelensky ha parlato sabato, senza fornire dettagli, di “un incontro” domenica tra le delegazioni di Kiev e Washington.

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