Un tribunale di Mosca ha condannato martedì il dissidente Oleg Orlov, già copresidente della fondazione Memorial alla quale è stato assegnato il Premio Nobel per la pace nel 2022, a due anni e mezzo di carcere. Oleg Orlov, 71 anni ad aprile, è accusato di aver ripetutamente denunciato l’aggressione della Russia all’Ucraina.
“Il tribunale ha deciso di dichiarare Orlov colpevole e di condannarlo a due anni e sei mesi in (...) una colonia penale”, ha detto il giudice nel suo verdetto, secondo un giornalista dell’AFP presente all’udienza.
Al momento della sentenza, il dissidente, che indossava un maglione e occhiali sottili, ha strizzato l’occhio alla moglie Tatiana e ha detto: “Tania, me l’avevi promesso”, mentre pareva chiederle di non piangere. Alcune decine di suoi sostenitori si sono recati in tribunale per sostenere il dissidente, uno degli ultimi critici del Cremlino a non essere ancora dietro le sbarre o in esilio all’estero.
Nel suo ultimo discorso di ieri, lunedì, Orlov ha denunciato lo “strangolamento della libertà” in Russia e “l’ingresso delle truppe russe in Ucraina”. “Non mi pento di nulla e non rimpiango nulla”, ha detto.
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Telegiornale 18.02.2024, 20:00