Mondo

Ecco perché lo Stato Islamico continua a seminare il terrore

L’esperto: “È stato sconfitto sul campo di battaglia ma è riuscito a disseminare la propria ideologia e la volontà di esistere”

  • 3 gennaio, 12:49
  • 3 gennaio, 20:55
03:02

Il pericolo ISIS

Telegiornale 03.01.2025, 20:00

  • Keystone
Di: Telegiornale/M. Ang. 

In Siria preoccupa anche la presenza dello Stato Islamico (ISIS), che continua a controllare alcuni territori. Inoltre l’ideologia dell’ISIS sembra aver ripreso a ispirare con un certo vigore i “lupi solitari” del terrorismo in Occidente. L’ultimo esempio lo abbiamo visto a New Orleans con i 14 morti della notte di Capodanno. Ma come può lo Stato Islamico essere ancora una minaccia? La RSI lo ha chiesto a Claudio Bertolotti, direttore di Start Insight e analista dell’Istituto per gli studi di Politica Internazionale (ISPI) di Milano.

“L’ISIS o Stato Islamico, come si è autoimposto come nome a partire dal 2014, è stato sì sconfitto sul campo di battaglia ma di fatto è riuscito da un lato a disseminare la propria ideologia, la volontà di esistere, in tutto l’arco grande mediorientale, di fatto costituendo (attraverso il “franchise”) piccole realtà, province, entità territoriali, all’interno delle quali lo Stato Islamico è sopravvissuto”, dice Bertolotti, intervistato dal Telegiornale.

L’attentatore di New Orleans (le indagini ovviamente sono in corso) aveva una bandiera dell’ISIS nel suo camion. Si tratta di persone che si radicalizzano da sole, in un certo senso?

“Sì, esattamente. Il caso di New Orleans, come gli altri casi più recenti, dalla Germania all’Italia, rientrano, possiamo dire, nella fattispecie del terrorista il cui profilo si è imposto nel corso degli ultimi dieci anni: un soggetto singolo oppure piccoli gruppi (2 o 3 soggetti) scarsamente organizzati, ma che con l’utilizzo di strumenti semplici e reperibili sul mercato civile, riescono a imporre un danno significativo. Sono soggetti che di fatto non appartengono all’organizzazione dello Stato Islamico ma che si riconoscono in un qualcosa che può dare loro un’identità. E questa identità è l’identità del soldato, del soldato del jihad che colpisce e che muore sul campo di battaglia e a cui quindi viene attribuito il titolo di martire. Non è un fenomeno nuovo, non è un fenomeno isolato. Parliamo di decine di eventi ogni anno, sia negli Stati Uniti che in Europa, con eguale magnitudo e intensità”.

02:27

Il pericolo ISIS

Telegiornale 03.01.2025, 12:30

Correlati

Ti potrebbe interessare