L'Australia continua a bruciare. L'annuale stagione degli incendi si sta rivelando una delle più drammatiche degli ultimi anni, con quattro Stati nelle aeree meridionali del paese in grossa difficoltà per le alte temperature e i forti venti di oggi e che fino a domani alimentano centinaia di focolai.
Un pompiere volontario è morto e altri due sono rimasti feriti nello Stato australiano del Nuovo Galles del Sud; in tutto il paese le temperature massime hanno superato i 40 gradi centigradi e a Melbourne, nello Stato di Victoria, sono state fatte evacuare circa 100'000 persone dai quartieri periferici. Altre 30'000 sono state sfollate da East Gippsland, una regione nello Stato di Victoria molto frequentata da turisti.
“Emergenza senza fine”
“L’emergenza non sembra avere fine anche perché è impossibile fermare incendi boschivi di queste dimensioni”, ci spiega il giornalista Alberto Baldin, che ora si trova a New Castle, a 150 chilometri da Sydney, nello Stato del Nuovo Galles del Sud. “Incendi boschivi che sono un fenomeno naturale e stagionale qui in Australia, ma quest’anno aggravato dalla perdurante siccità”. L’epicentro di quanto sta accadendo è nello Stato di Victoria, ma anche nel Nuovo Galles del Sud la situazione è grave a causa dei forti venti: “Ormai da un mese ci sono due incendi attivi che lentamente si sono estesi, uno a nord di Sydney, in una grande zona forestale, l’altro nel sud-ovest. Le squadre antincendio hanno fatto il possibile per tamponare, per circoscriverli, ma questi incendi stanno per congiungersi e se lo faranno il compito dei pompieri sarà ancora più gravoso”.
Grandi incendi sempre più frequenti
“Anno dopo anno purtroppo queste notizie si susseguono con frequenza sempre maggiore: l’Australia climaticamente è molto fragile, con una parte centrale molta calda e arida e piogge concentrate prevalentemente sulle coste”, spiega alla RSI il meteorologo e climatologo Luca Mercalli. “Negli ultimi anni le temperature nell’estate australe hanno superato tutti i record: proprio una decina di giorni fa in Australia si è avuta la giornata più calda della storia, con temperature medie in tutte le località di 40 gradi e oltre i 50 in alcune regioni. Sono temperature che favoriscono gli incendi, unitamente alla siccità”. Incendi, quelli australiani, causati da attività umane ma anche appiccati dai fulmini: “Se il bosco è umido non risente della caduta di un fulmine, ma se i boschi sono sotto stress per mesi di siccità allora chiaramente il fuoco parte”. Il cambiamento climatico influisce sulla forza e sulla propagazione degli incendi, ma anche gli incendi hanno un impatto sul clima? “Certo – ci risponde Mercalli -, l’incendio stesso libera enormi quantità di CO2 aggiuntiva in atmosfera: tutta quella stoccata nella biomassa, nei tronchi degli alberi e anche nel suolo. Si tratta di carbonio che magari stava lì da secoli o addirittura millenni. Poi c’è il problema che se la foresta non riesce più a ripartire, a reinsediarsi sfavorita dai mutamenti climatici, chiaramente viene a mancare un’altra possibilità di catturare carbonio dall’atmosfera: meno alberi uguale meno carbonio catturato dalle foglie”.
RG 12.30 del 30.12.2019: la testimonianza del giornalista Alberto Baldin
RSI Info 30.12.2019, 13:49
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RG 12.30 del 30.12.2019: le considerazioni del meteorologo e climatologo Luca Mercalli
RSI Info 30.12.2019, 13:49
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Incendi in Australia, emergenza senza fine
Telegiornale 30.12.2019, 13:30