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"Forse pensava di essere ancora utile a Putin"

I dubbi e gli interrogativi dopo la caduta dell'aereo continuano: Prigozhin ha veramente sottovalutato una possibile vendetta russa? L'intervista all'esperta di Russia Mara Morini

  • 24 agosto 2023, 13:54
  • 29 agosto 2023, 20:23
I rottami dell'aereo precipitato

I rottami dell'aereo precipitato

  • Keystone
Di: RG/redMM

Il capo del gruppo paramilitare Wagner, Yevgeny Prigozhin, insieme a nove passeggeri sono morti nello schianto di un aereo privato ieri, mercoledì, a nord-ovest di Mosca. Il Governo russo non ha ancora rilasciato un commento ufficiale dopo la scomparsa di quello che per molto tempo è stato uno dei principali alleati del presidente Vladimir Putin, per poi rivoltarsi con una breve marcia su Mosca di alcune delle sue truppe.

Sono molti gli interrogativi che sono sorti dopo questa vicenda. "Potremmo ricordare che oggettivamente, dal momento in cui c'è stato quel cosiddetto ammutinamento dello scorso giugno, si dice anche che Prigozhin avesse successivamente incontrato Vladimir Putin al Cremlino più volte - inizia a spiegare Mara Morini professoressa di Scienze Politiche all'Università di Genova, esperta di Russia - si è recato dalla Bielorussia a San Pietroburgo nella sede dei Wagner e anche a Mosca. Pochi giorni fa era apparso anche un ultimo video che lo posizionava addirittura in Africa; quindi, dal suo punto di vista evidentemente aveva margini ancora di libertà di movimento ed è chiaro che questo aumenta ancora di più le speculazioni sul fatto che sia una sorta di messinscena, addirittura in accordo con il Cremlino. Però è chiaro che tutte queste sono speculazioni".

Il capo dei Wagner probabilmente pensava di essere ancora utile a Putin, per sottovalutare una possibile vendetta: "Forse doveva incontrare Putin per ultimi accordi riguardo quello che poteva essere il futuro dei mercenari Wagner in contesti geopolitici fondamentali, in Medio Oriente, ma soprattutto in questo periodo l'Africa - continua l'esperta. È chiaro che c'era già stata una sorta di amnistia, soprattutto nei confronti di quei mercenari che avevano partecipato all'ammutinamento. Sono stati incorporati nell'esercito russo. Può darsi che Prigozhin si sentisse ancora abbastanza libero di muoversi, in attesa di capire quale potesse essere il suo ruolo in futuro".

A sollevare i dubbi anche l'incredibile tempestività degli interventi sul posto, la comunicazione della lista dei passeggeri pressoché istantanea, il fatto che siano subito apparsi dei video dell'aereo che cade... "È chiaro che non è sufficiente aver rinvenuto, ad esempio, il suo cellulare, perché chiunque può averlo messo. Potrebbe anche esserci stato un sosia. Su quell'aereo però c'è un dato molto interessante che è stato messo in rilievo da un giornalista di Moscow Times, cioè il fatto che nel corpo del presunto Prigozhin si riscontra una falange che manca nell'anulare della mano sinistra, e questa potrebbe essere una conferma che si tratti di lui e non di un suo sosia. È chiaro che ora bisogna attendere le analisi del DNA - se poi saranno diffusi gli esiti".

Il presidente russo Vladimir Putin potrebbe essersi vendicato anche in vista degli appuntamenti elettorali che presto coinvolgeranno la Russia: "Ci sono le elezioni di settembre e le presidenziali a marzo 2024. Dall'esito scontato, però credo che sia proprio una situazione che lui vuole giocare a suo favore ovviamente nella politica domestica, dal momento che aveva detto che avrebbe punito i traditori della patria".

È verosimile dunque pensare che non sapremo mai veramente come è andata questa storia.

RG 12.30 del 24.08.2023, l'esperta Mara Morini

RSI Mondo 24.08.2023, 13:41

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