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Gaza, veti incrociati al Consiglio di Sicurezza ONU

Riemergono le divisioni sulla questione israelo-palestinese: bocciate le risoluzioni di USA e Russia - Guterres: “scioccato” dalla “rappresentazione distorta” delle mie parole

  • 25 ottobre 2023, 23:55
  • 26 ottobre 2023, 06:39
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Foto d'archivio

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Di: AFP/RSI Info 

Al Consiglio di Sicurezza dell’ONU sono di nuovo emerse le divisioni sulla questione israelo-palestinese: due progetti di risoluzione concorrenti di Russia e Stati Uniti, sulla guerra tra Israele e Hamas, sono stati respinti.

Il testo redatto dagli Stati Uniti chiedeva “una rapida espansione degli aiuti” per soddisfare “i terribili e urgenti bisogni umanitari dei palestinesi di Gaza”, ha spiegato l’ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield. Il testo affermava inoltre “il diritto di tutti gli Stati all’autodifesa” e chiedeva “pause umanitarie”.

L’attacco condotto da Hamas in Israele il 7 ottobre e le rappresaglie dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza hanno causato finora più di 1’400 vittime in Israele, secondo le autorità, e più di 6’500 nel territorio palestinese, secondo Hamas, per lo più civili da entrambe le parti.

La divisione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU

La risoluzione USA è stata bloccata dal veto russo e cinese, con 10 voti a favore, 3 contrari (Russia, Cina ed Emirati Arabi Uniti) e 2 astensioni.

L’ambasciatore cinese Jun Zhang ha descritto il documento come “largamente sbilanciato, confondendo il bene e il male”, mentre l’ambasciatore russo Vassili Nebenzia ha condannato un testo principalmente “progettato per consolidare la posizione americana nella regione”. In precedenza la Russia aveva denunciato l’assenza nel testo USA di un chiaro appello al “cessate il fuoco”.

“Anche se il voto di oggi è una battuta d’arresto, non siamo scoraggiati”, ha assicurato Linda Thomas-Greenfield, accusando la Russia di “malafede”, con la sua risoluzione che mira più a “dividere il Consiglio che a soddisfare le esigenze di israeliani e palestinesi”.

Anche il secondo testo, preparato dalla Russia e che chiedeva un immediato “cessate il fuoco umanitario” e condannava gli “abominevoli attacchi di Hamas”, è stato respinto, con soli 4 voti a favore (Russia, Cina, Emirati Arabi Uniti, Gabon), due contrari (Stati Uniti e Regno Unito) e 9 astensioni.

Il Regno Unito non poteva sostenere un testo che “ancora una volta non riconosce il diritto di Israele a difendersi”, ha dichiarato l’ambasciatrice britannica Barbara Woodward.

In meno di due settimane, il Consiglio ha respinto quattro progetti di risoluzione, mettendo a nudo le sue divisioni e provocando la frustrazione di alcuni diplomatici per l’incapacità del Consiglio di agire quando si è giunti ormai al 19° giorno di guerra tra Israele e Hamas.

Secondo una fonte diplomatica, la Francia aveva tentato invano, poco prima delle votazioni, di convincere Russia e Stati Uniti a ritirare i loro testi.

A nome dei 10 membri non permanenti del Consiglio, Malta lavorerà ora su una nuova proposta, la terza. “Abbiamo il dovere e l’obbligo di agire”, ha dichiarato l’ambasciatrice Vanessa Frazier.

La settimana scorsa, un primo testo russo non era stato adottato, avendo ricevuto cinque voti a favore, mentre ne sono necessari almeno nove (senza il veto di uno dei cinque membri permanenti).

Gli Stati Uniti avevano posto il veto su una risoluzione brasiliana, che ha ricevuto 12 voti a favore.

Vista la divisione mostrata dal Consiglio di Sicurezza, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, le cui risoluzioni non sono vincolanti, si occuperà della questione giovedì e venerdì.

A nome del gruppo arabo, la Giordania ha proposto un testo che chiede in particolare “un cessate il fuoco immediato” e un accesso umanitario “senza ostacoli” alla Striscia di Gaza.

I 193 Stati membri voteranno su questo testo “venerdì pomeriggio e speriamo in un risultato positivo che permetta all’Assemblea Generale di agire mentre il Consiglio di Sicurezza è paralizzato”, ha dichiarato mercoledì l’ambasciatore palestinese Riyad Mansour.

Il segretario generale ONU Guterres: “scioccato” dalla “rappresentazione distorta” delle mie parole

Intanto il segretario generale delle Nazioni Unite, che martedì è stato fortemente criticato da Israele, ha dichiarato mercoledì di essere “scioccato” dalla “rappresentazione distorta” delle sue osservazioni su Hamas, insistendo sul fatto che non ha giustificato gli attacchi omicidi del movimento islamista. “Sono scioccato dalla rappresentazione distorta che alcuni hanno dato della mia dichiarazione di ieri al Consiglio di Sicurezza, come se avessi giustificato gli atti terroristici di Hamas. Non è così. Al contrario”, ha dichiarato Antonio Guterres alla stampa, mentre l’ambasciatore israeliano all’ONU ha chiesto le sue dimissioni.

“Quando ho iniziato il mio discorso ieri, ho detto chiaramente, e cito: ho condannato inequivocabilmente gli atti terroristici orribili e senza precedenti compiuti da Hamas in Israele il 7 ottobre. Nulla può giustificare l’uccisione, il ferimento e il rapimento deliberato di civili, o il lancio di razzi contro obiettivi civili”. Notando che aveva effettivamente fatto riferimento alle “rimostranze del popolo palestinese”, aveva anche insistito sul fatto che “queste rimostranze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas”. “Credo che fosse necessario mettere le cose in chiaro, soprattutto per le vittime e le loro famiglie”, ha sottolineato il segretario generale, che martedì aveva anche denunciato le “chiare violazioni del diritto internazionale umanitario” a Gaza, senza menzionare Israele.

I rappresentanti israeliani avevano espresso martedì la loro rabbia per le osservazioni di Antonio Guterres, sottolineando in particolare la parte del suo discorso in cui ha affermato che gli attacchi di Hamas “non sono avvenuti fuori contesto”. “Signor segretario generale, in che razza di mondo vive?”, aveva dichiarato il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen. “Senza dubbio, non è il nostro”, ha aggiunto, annunciando la cancellazione del suo previsto incontro con il segretario generale. L’ambasciatore israeliano all’ONU, Gilad Erdan, ha respinto le spiegazioni di Antonio Guterres mercoledì, chiedendo nuovamente le sue dimissioni. “È una vergogna per le Nazioni Unite che il segretario generale non si rimangi le sue parole e non sia nemmeno in grado di scusarsi per ciò che ha detto ieri. Deve dimettersi”, ha dichiarato in un comunicato. “Israele invierà un chiaro messaggio all’ONU e ai suoi leader: non accetteremo che questa organizzazione continui a nutrire pregiudizi e odio nei confronti di Israele”, ha aggiunto.

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