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Gazprom, stop totale a Nord Stream

"Nuovo guasto" - Replica UE: "È una prova del cinismo della Russia: preferisce bruciare il suo gas piuttosto che onorare i contratti" - L'euro scivola sotto la parità dopo l'annuncio

  • 2 settembre 2022, 22:26
  • 20 novembre, 15:08
03:11

Notiziario 20.00 del 02.09.2022

Notiziario 02.09.2022, 22:06

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Di: ATS/M. Ang. 

Gazprom ha individuato alcune perdita di olio nel corso dei lavori di manutenzione in corso alla stazione di compressione di Portovaya. "I guasti e danni individuati - spiega Gazprom sul suo canale Telegram - non consentono una operatività sicura ed esente da problemi del motore della turbina". Per questa ragione "il trasporto di gas" è stato "completamente fermato".

Gazprom non ha dato indicazioni sulla durata della chiusura del gasdotto Nord Stream, limitandosi a dire che i flussi di gas non potranno partire fino a quando i problemi "non saranno eliminati". "Una lettera riguardante i malfunzionamenti individuati" e "la necessità della loro eliminazione è stata inviata al presidente e CEO di Siemens Energy AG, Cristian Bruch", afferma Gazprom, secondo cui "il rapporto di rilevamento delle perdite d'olio è stato firmato anche dai rappresentanti di Siemens", costruttore della turbina.

Un'altra conferma dell'inaffidabilità" di Gazprom come fornitore. Così il portavoce della Commissione UE, Eric Mamer, ha commentato in un tweet l'annuncio con cui Gazprom ha comunicato che i flussi di gas attraverso Nord Stream non riprenderanno domani (sabato), come inizialmente previsto, per problemi riscontrati a una turbina. L'annuncio, ha aggiunto il portavoce, "è anche una prova del cinismo della Russia: preferisce bruciare il suo gas piuttosto che onorare i contratti".

Intanto l'euro scivola nuovamente sotto la parità con il dollaro dopo che Gazprom ha annunciato che domani il Nord Stream non riaprirà, adducendo nuovi problemi tecnici. La moneta unica, che fino all'annuncio del colosso energetico russo si trovava sopra la parità, è scesa repentinamente a 0,996, scontando l'accresciuto rischio di una recessione europea dovuta alla carenza di gas russo durante l'inverno.

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