La coalizione al Governo in Giappone ha consolidato la sua maggioranza al Senato nelle elezioni di domenica, che si sono tenute due giorni dopo l'assassinio dell'ex premier Shinzo Abe. I giapponesi, ancora scossi per l'attentato a colui che risulta ad oggi il primo ministro che è stato in carica più a lungo, hanno dato quindi il loro sostegno al Partito liberaldemocratico (LDP, destra nazionalista) dell'attuale premier Fumio Kishida a cui appartenenva anche Abe.
La coalizione formata dall'LDP e dal suo alleato Komeito ha ottenuto 76 dei 125 seggi in palio domenica e ora controlla 146 dei 248 seggi del Senato. Con altri due partiti con i quali sono possibili alleanze su alcune questioni, l'LDP e Komeito hanno persino una "super-maggioranza" di due terzi del Senato, che potrebbe potenzialmente aprire la strada a una riforma della costituzione pacifista del Giappone, sognata dall'ex leader dell'LDP Shinzo Abe.
La principale forza di opposizione, il Partito costituzionale democratico (CDP) di centro-sinistra, ha ottenuto solo 17 seggi (sei in meno rispetto a prima delle elezioni). Domenica è stato eletto anche un numero record di 35 donne al Senato. L'affluenza alle urne è stata di circa il 52%, rispetto al 49% delle precedenti elezioni del Senato del 2019. La campagna elettorale era stata dominata dall'aumento dei prezzi dovuto all'impennata del costo del petrolio e di altre materie prime e dai rischi per l'approvvigionamento elettrico del Giappone.