I quattro ragazzi thailandesi che sono stati fatti uscire ieri, domenica, dalla grotta Tham Luang sono in buone condizioni di salute. Lo ha dichiarato lunedì mattina il ministro dell'interno, Anupong Paochinda, mentre all'esterno della grotta non è ancora stata annunciata la ripresa delle operazioni per riportare in superficie gli altri otto giovani calciatori e il loro allenatore.
La foto scattata il giorno in cui il gruppo è stato localizzato, dopo 9 giorni di ricerche
Il gruppo era partito circa due settimane fa per un’escursione nel complesso di grotte senza però tener conto del pericolo maltempo: sorpresi dall’innalzamento del livello dell’acqua, i ragazzi e il loro coach si erano quindi rifugiati in una caverna.
Migliaia di persone hanno preso parte alle operazioni di ricerca e salvataggio. L'intervento è stato organizzato in modo militare, con la partecipazione di un centinaio di sommozzatori d’élite e esperti nel soccorso speleologico provenienti da tutto il mondo.
Domenica le condizioni migliori per tentare il salvataggio
Ieri le condizioni erano le migliori per tentare il salvataggio: il livello dell’acqua era sceso di parecchio e solo un breve tratta era da percorrere in immersione.
La via per la salvezza, in particolare quella verso la prima base intermedia dei soccorritori nella "terza caverna", è però un percorso proibitivo che richiede non solo di nuotare, ma anche di strisciare e torcersi: il punto più stretto è di 72 centimetri, il più basso di soli 38, un punto dove corpo e bombola di ossigeno non passano assieme. Il tutto in un'acqua putrida con zero visibilità, e in alcuni punti con l'impeto di un torrente.
ATS/ludoC
"Segnati per tutta la vita"
Pedro Balordi è del Soccorso speleologico svizzero e ha già effettuato oltre 2'000 immersioni. È un uomo che sa il fatto suo su quanto sta succedendo in Thailandia, dove una squadra di calcio di ragazzini è bloccata con il proprio allenatore in una grotta sotterranea da oltre due settimane (vedi articoli correlati). Domenica quattro di loro sono stati tratti in salvo. Una settimana fa alcuni soccorritori, suoi amici e autori delle immagini che hanno fatto il giro del mondo, avevano raggiunto i bambini. "Li avevano cercati per giorni senza successo — ha raccontato (guarda il video in allegato), che si era messo subito in contatto con gli "eroi delle caverne" —. Immagino la sensazione di salire in superficie e trovarsi davanti i loro volti, dev'essere stata un'emozione indescrivibile che ricorderanno per tutta la vita".
Le considerazioni del soccorso speleologico svizzero
Telegiornale 08.07.2018, 22:00