Mondo

Il Belgio sempre più in preda della violenza del narcotraffico

Tre sparatorie in 24 ore a Bruxelles riaccendono il dibattito sullo spadroneggiare dei gruppi criminali e sull’inefficienza delle forze di polizia e del sistema penale

  • 6 febbraio, 12:15
  • 6 febbraio, 12:32
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Radiogiornale delle 12.30 del 06.02.2025: da Bruxelles, Andrea Ostinelli

RSI Info 06.02.2025, 12:32

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Di: Radiogiornale-Ostinelli/ludoC 

Tre sparatorie a Bruxelles, nel giro di ventiquattr’ore, riaccendono la tensione nella capitale belga, teatro delle guerre tra bande criminali per il controllo della scena dello spaccio. Il nuovo procuratore pubblico denuncia il lassismo della politica, e annuncia una controffensiva.

“Quanti morti ci vorranno per una reazione all’altezza della situazione?”: sono le parole del procuratore del re, Julien Moinil, che indignato per lo spadroneggiare delle bande del narcotraffico in Belgio è stato ospite giovedì mattina alla radio pubblica belga.

Due delle tre sparatorie avvenute nella capitale nell’arco di una giornata hanno avuto luogo presso la stazione della metropolitana di Anderlecht: un quartiere caldo.

Non si contano morti ma una persona è rimasta ferita a una gamba. Gli autori delle incursioni, che hanno impiegato armi da guerra (verosimilmente dei kalashnikov), sono ancora in fuga nonostante il vasto dispositivo di ricerca predisposto dalla polizia.

“A Bruxelles c’è lassismo, è incontestabile... Non è ammissibile che quando qualcuno sporge denuncia non ci sia una reazione”, riconosce il procuratore Moinil, aggiungendo che serve assolutamente un sostegno politico. “La magistratura fa il suo ma il sistema penale è debole e dev’essere rafforzato”, ha dichiarato.

L’inefficienza delle forze di polizia, da riformare, e l’insufficienza del sistema penitenziario, con scarcerazioni estremamente anticipate rispetto alle condanne inflitte, fanno sì che le bande del narcotraffico godano di una comoda impunità.

Così, nel 2024, l’agglomerato di Bruxelles è stato teatro di una novantina di sparatorie -una media di quasi due al giorno- e soltanto nel gennaio di quest’anno gli arresti legati alla droga sono stati 120. Ma il sistema penale è inefficiente e il contrasto inefficace. E non è quindi raro che gli spacciatori tornino sulle loro piazze di smercio poche ore dopo le retate della polizia.

La porta d’accesso per la cocaina in Europa

Non solo Bruxelles: anche altre località sono sempre più esposte alla violenza legata al traffico di droga, soprattutto cocaina. Questo anche poiché il porto di Anversa, uno dei più estesi e importanti al mondo, resta una delle principali porte d’accesso per il fiume di cocaina che dal Sudamerica raggiunge l’Europa via mare: i carichi di polvere bianca vengono la maggior parte delle volte celati tra le merci delle gigantesche navi portacontainer. La droga viene poi recuperata da gruppi criminali che lavorano al soldo di altre organizzazioni. Organizzazioni spesso in contrasto fra di loro e che, sempre più spesso, regolano i loro conti a suon di sparatorie, agguati e veri e propri attentati.

17:13

Onda bianca. La cocaina travolge l’Europa

Falò 08.10.2024, 21:10

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