Il MOSE (Modulo Sperimentale Elettromeccanico) di Venezia è una complessa opera ingegneristica, ancora non operativa, per separare la laguna di Venezia dal Mare Adriatico. Martedì notte, la città è stata di nuovo invasa dall'acqua, e il tema del MOSE è tornato a scaldare gli animi.
Tra le varie polemiche, quella dei commercianti dell'ASCOM di Venezia, che stanno valutando di adire le vie legali a carico del Consorzio Venezia Nuova, concessionario unico per la realizzazione del MOSE: "La città è in ginocchio. Non si sa quando si potrà tornare alla normalità e in molti hanno perso tutto", ha dichiarato mercoledì il presidente di Confcommercio Ascom Venezia, Roberto Magliocco.
Allarme acqua alta a Venezia
Telegiornale 13.11.2019, 13:30
Lo stato dei lavori
Nel 2018, durante un'audizione alla Camera, l’ingegner Francesco Ossola, amministratore straordinario del CNV, definì l'opera completata "per una percentuale del 93%”. Infatti, nel corso del 2019 si sono susseguiti una serie di test. L'intera barriera si sarebbe dovuta alzare pochi giorni fa, nella notte del 4 novembre, data simbolica per ricordare esondazione record del 1966 detta "Aqua granda". Si trattava dell'ultimo '"step" della fase di test alle paratoie mobili, iniziato il 18 aprile scorso con i sollevamenti alla Bocca del Lido, quella più a nord, poi proseguito il 22 luglio con quella di Chioggia, a sud.
I lavori, in particolare per Malamocco, non sono comunque finiti: la struttura già installata sarà oggetto di ulteriori opere di consolidamento e ripristino per tutto il 2020, poiché venne danneggiata da una mareggiata nel 2015.
Al termine della fase di collaudo del sistema definitivo degli impianti che muovono le dighe del sistema. Il costo complessivo dell'opera, secondo le previsioni contenute nel Bilancio 2018 del Consorzio Venezia Nuova, è stato calcolato in 5'493 milioni di euro, stanziati in 15 anni, dal primo mattone del 2003 al 2018.
Venezia, la testimonianza
Telegiornale 13.11.2019, 13:30
Come funziona
È composta da 78 paratoie mobili installate nelle tre bocche di porto lagunari: Lido, Malamocco e Chioggia. Le dighe, invisibili e appoggiate sul fondo, quando riempite di diaria compressa si alzano con l'alta marea. Ad esse è affiancata la sede operativa all'Arsenale, che già dal 2012 è in grado di fornire previsioni sul meteo e sulle maree.
Quella di Malamocco, con i suoi 14 metri di profondità, è la bocca di porto più profonda della laguna e permette il transito delle navi commerciali verso le banchine di Porto Marghera lungo il Canale dei Petroli. Su di essa sono state posate 19 paratoie, ciascuna lunga 29,5 metri e larga 20, per uno spessore di 4,5 metri, incernierate a sette cassoni di alloggiamento in calcestruzzo installati nel fondale.
Il progetto è stato ideato negli anni '80, e i lavori sono cominciati nel 2003, sotto la direzione del Consorzio Venezia Nuova (concessionario del ministero delle Infrastrutture per la realizzazione dei lavori). Consorzio che fu commissariato dallo Stato nel 2014 poiché i suoi membri furono coinvolti in uno scandalo di tangenti.
L'infinito cantiere del Mose
Telegiornale 13.11.2019, 21:00