“Abbiamo vissuto una notte di vera angoscia”. Lo afferma Lidia Fersuoch, presidente di Italia Nostra Venezia, associazione che si batte per la tutela del patrimonio artistico culturale, e naturale. “L’acqua alta come voi ben sapete ha quasi raggiunto i livelli del 1966”, dice in un’intervista concessa alla RSI all'indomani della notte di alta marea vissuta dal capoluogo del Veneto.
“Ho visto disastri, opere d’arte distrutte, per esempio nella chiesa di Santa Caria. Un crocifisso del ‘700 è stato scaraventato dall’acqua e giaceva per terra”.
Danni gravissimi, insomma, e anche la Basilica di San Marco non è stata risparmiata: “La cripta è completamente invasa dall’acqua e i danni sono incommensurabili”.
Questo, precisa la signora Fersuoch, sia dal punto di vista del patrimonio che dell’abitabilità: "L’acqua è salita con una velocità pazzesca e non è mai successo così”. La presidente di Italia Nostra Venezia punta poi l’indice contro l’assenza di una corretta valutazione del fenomeno. “Pensavamo che la marea fosse minore invece in breve tempo ha raggiunto picchi davvero rari” (L’intervista integrale nel file audio allegato).
Venezia, la testimonianza
Telegiornale 13.11.2019, 13:30
Allarme acqua alta a Venezia
Telegiornale 13.11.2019, 13:30