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Il Papa nella martoriata Mosul

Il Pontefice ha pregato per le vittime della guerra nella città irachena dove a tre anni dalla liberazione le ferite inferte dall'IS al patrimonio cristiano sono ancora aperte

  • 7 marzo 2021, 10:21
  • 22 novembre, 17:28
03:15

RG 12.30 del 07.03.21: il reportage da Mosul di Arianna Pagani e Sara Manisera

RSI Info 07.03.2021, 14:04

  • Keystone
Di: ATS/RG/Diem 

Il Papa domenica mattina è giunto a Mosul, nel nord dell'Iraq, per la preghiera per le vittime della guerra. Sulla Piazza delle Chiese, dove si svolge l'evento, sono ancora visibili le macerie della guerra. Le strade e le chiese della città portano i segni della devastazione. La città irachena simbolo di coesistenza millenaria di numerose comunità è stata occupata dall'IS tra il 2014 e il 2017. Il patrimonio cristiano è stato completamente distrutto, i cristiani e le minoranze che l’hanno abitata sono fuggite e faticano a ritornare. A tre anni dalla liberazione, le ferite sono ancora aperte ma un progetto dell’UNESCO chiamato Far rivivere lo spirito di Mosul sta provando a guarirle.

Mosul domenica ha accolto il Papa, le ferite in città sono ancora aperte ma un progetto dell'UNESCO sta provando a guarirle

Mosul per l'occasione è una città blindata, con strade vuote e una massiccia presenza di militari e polizia. Solo Hosh al-Bieaa, la Piazza delle Chiese, vede la presenza di tante persone, tutte precedentemente registrate per partecipare all'evento.

"Il tragico ridursi dei discepoli di Cristo, qui e in tutto il Medio Oriente, è un danno incalcolabile non solo per le persone e le comunità interessate, ma per la stessa società che si lasciano alle spalle", ha detto Papa Bergoglio nel corso dell'evento dedicato alle vittime delle guerre e del terrorismo. "Un tessuto culturale e religioso così ricco di diversità è indebolito dalla perdita di uno qualsiasi dei suoi membri, per quanto piccolo. Come in uno dei vostri tappeti artistici, un piccolo filo strappato può danneggiare l'insieme".

02:36

Papa Francesco in Iraq per un dialogo interreligioso

Telegiornale 06.03.2021, 21:00

"Qui a Mosul le tragiche conseguenze della guerra e delle ostilità sono fin troppo evidenti. Com'è crudele che questo paese, culla di civiltà, sia stato colpito da una tempesta così disumana, con antichi luoghi di culto distrutti e migliaia e migliaia di persone, musulmani, cristiani, yazidi che sono stati annientati" dal terrorismo "e altri sfollati con la forza o uccisi!". "Oggi, malgrado tutto, riaffermiamo la nostra convinzione che la fraternità è più forte del fratricidio, che la speranza è più forte della morte, che la pace è più forte della guerra".

02:16

Il commento del vaticanista

Telegiornale 06.03.2021, 21:00

Il nome di Dio non può essere invocato per uccidere, ha ribadito il Pontefice. "Prima di pregare per tutte le vittime della guerra in questa città di Mosul, in Iraq e nell'intero Medio Oriente, vorrei condividere con voi questi pensieri: Se Dio è il Dio della vita - e lo è -, a noi non è lecito uccidere i fratelli nel suo nome. Se Dio è il Dio della pace - e lo è -, a noi non è lecito fare la guerra nel suo nome. Se Dio è il Dio dell'amore - e lo è -, a noi non è lecito odiare i fratelli".

Papa Francesco ha quindi invitato a pregare per tutte le vittime della guerra ma "anche per tutti noi, perché, al di là delle appartenenze religiose, possiamo vivere in armonia e in pace, consapevoli che agli occhi di Dio siamo tutti fratelli e sorelle".

00:33

Notiziario 10.00 del 07.03.21: Il Papa nell'ex bastione dell'IS

RSI Info 07.03.2021, 11:21

  • Keystone

In seguito il Papa si è spostato a Qaraqosh per la recita dell’Angelus nella chiesa dell’Immacolata Concezione che l’IS aveva devastato, trasformandola in un poligono di tiro.

01:52

Iraq, il Papa invita i cristiani a perdonare

Telegiornale 07.03.2021, 21:00

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