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Il futuro dei rapporti tra USA e Ucraina? Ancora molto incerto

L’intesa sembra passare inevitabilmente dagli accordi sulle terre rare ucraine

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Kiev può rifiutare questo accordo?

SEIDISERA 21.02.2025, 18:00

  • Keystone
Di: SEIDISERA/M.Mar. 

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky, venerdì, dopo una settimana di attacchi verbali senza filtri da parte di Trump, hanno iniziato a confrontarsi riguardo l’accordo sulle risorse minerarie.

Una nuova offerta da parte degli USA

“Non ci sono ancora dettagli su questa nuova proposta americana formulata nella notte”, così esordisce Andrea Vosti, corrispondente RSI dagli Stati Uniti, a SEIDISERA. L’inviato, attualmente presente alla convention conservatrice CPAC, ha sottolineato che Mike Waltz, consigliere per la sicurezza USA, “ha detto che un accordo è imminente, ma non ha rivelato le nuove condizioni per un accordo che soddisfi sia Washington che Kiev”. Nell’aria aleggia una sola certezza, il futuro dei rapporti tra i due Paesi passa inevitabilmente dalla firma di questo accordo, il quale prevede che le imprese USA abbiano accesso a circa il 50% delle riserve di terre rare ed essenziali ucraine, come ricompensa per gli aiuti militari degli ultimi anni.

Sembrerebbe anche che “l’escalation verbale di Trump contro il presidente ucraino Zelensky, altro non sarebbe che una tattica negoziale per costringerlo a capitolare in questa trattativa”, dice Vosti. Il presidente ucraino ha infatti già rifiutato una prima proposta alla conferenza di Monaco, perché riteneva l’accordo poco vantaggioso per il suo Paese, con poche “garanzie di sicurezza per l’Ucraina”. L’amministrazione Trump considera “l’accesso a minerali e risorse ucraine per un valore stimato sui 500 miliardi come una garanzia di sicurezza”.

Quale epilogo?

L’accordo è molto importante ma “se non dovesse contenere nuovi aiuti militari all’Ucraina e fosse soltanto un accordo per garantire di “pagare” gli aiuti già consegnati agli ucraini non si vede perché Kiev dovrebbe accettare”, spiega il collaboratore RSI dall’Ucraina, Davide Maria De Luca, anche perché sulla carta il Paese non otterrebbe nulla. La possibilità che le trattative prevedano nuovi elementi è molto alta.

“I sondaggi mostrano una popolarità di Zelensky in calo ma che comunque è ancora forte e si sta solidificando in queste ore in cui viene attaccato da Trump per il classico famoso effetto di ‘rally round the flag’ (stringersi attorno alla bandiera)”, dice De Luca. Il Paese è sotto attacco dal 2014, quindi “tutti i temi che riguardano la sovranità del Paese sono estremamente delicati” e senza valutare dei sondaggi sembra essere chiaro che “gli ucraini sono molto contrari all’idea di cedere un’influenza russa per finire nelle grinfie di un’altra potenza”.

Inoltre, le terre rare bramate da Trump non sono presenti in grandi quantità in Ucraina, la quale ha di sicuro molto carbone, ferro, litio e gas naturale, non considerate però terre rare. “L’Ucraina, appunto, è ricca di risorse, non le risorse più importanti e più costose che ci sono al mondo”, continua De Luca, sottolineando che “queste risorse si trovano quasi tutte concentrate nell’est del Paese, in una zona che rischia di finire sotto il controllo russo e che è facilmente minacciata dalla Russia”.

De Luca conclude dicendo che “la più importante miniera di carbone e un’importantissima miniera di litio sono al momento chiuse proprio perché sono ormai a portata dell’artiglieria russa”. Il futuro dei rapporti tra Stati Uniti e Ucraina rimane quindi ancora molto incerto.

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USA-Ucraina: toni più concilianti

SEIDISERA 21.02.2025, 18:00

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