Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un’intervista all’agenzia Reuters, ha mostrato una mappa che era rimasta sempre classificata, con i principali giacimenti di terre rare e altri minerali strategici in Ucraina, da sottoporre a Donald Trump per spingere il presidente americano a un accordo, affinché gli Stati Uniti continuino a finanziare e armare Kiev nella sua resistenza all’invasione russa.
“Se parliamo di fare un patto, allora facciamolo. Noi ci stiamo”, ha detto Zelensky, alla Reuters, sottolineando l’urgenza di ottenere garanzie di sicurezza per il proprio Paese. “So che l’amministrazione Trump è molto interessata... Siamo pronti e disposti a stipulare contratti per la fornitura di GNL. E naturalmente saremo un hub per tutta l’Europa”, ha dichiarato.
L’idea di aprire i propri giacimenti minerari agli investimenti dei Paesi alleati aveva già fatto capolino lo scorso autunno, quando Kiev stava facendo girare fra le cancellerie alleate il suo “piano per la vittoria” per trovarsi nella posizione più forte possibile nell’eventualità dell’apertura di un tavolo negoziale - ora più probabile - con Mosca.
Zelensky ha detto a Reuters che meno del 20% delle sue risorse minerarie sono nelle mani degli occupanti russi e che “dobbiamo fermare Putin e proteggere ciò che abbiamo”, in particolare per la regione di Dnipro, nell’Ucraina centrale “molto ricca” di risorse. Putin ha anche evocato la possibilità che la Russia metta le risorse minerarie nei territori ucraini che occupa militarmente a disposizione di Iran e Corea del Nord, entrambi Paesi nemici degli Stati Uniti.
Zelensky ha tuttavia precisato che Kiev non sta proponendo di “regalare” le sue risorse, ma di offrire un “partenariato reciprocamente vantaggioso, per svilupparle insieme agli USA”.
Sul campo di battaglia
I sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto e intercettato 36 droni ucraini in quattro regioni della Russia. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo. “Diciotto - specifica la nota - sono stati abbattuti sul territorio della regione di Rostov; 11 sono stati intercettati sul territorio della regione di Volgograd; 5 sono stati distrutti sul territorio della regione di Belgorod e 2 su quello di Krasnodar”. Nella regione di Volgograd i droni ucraini hanno attaccato una raffineria di petrolio nel distretto di Kumylzhensky. Non ci sono stati feriti né vittime, ha riferito il governatore della regione, Andrei Bocharov, e non si è verificato alcun incendio a causa della caduta di detriti del drone.
Le unità russe del gruppo tattico orientale hanno colpito cinque brigate ucraine nel corso della giornata di ieri, venerdì. Lo ha dichiarato alla Tass Alexander Gordeyev, portavoce del gruppo tattico, specificando che le battaglie sono avvenute nelle aree di Razdolnoye, Novy Komar, Otradnoye e Gulyaypolye. Nel quartiere Pervomaisky di Rostov sul Don le vetrate di diversi edifici sono state danneggiate a seguito di un attacco messo a segno dai droni ucraini, ha detto il governatore ad interim della regione di Rostov, Yuri Slyusar. Danneggiate anche alcune auto, ma al momento non risultano vittime o feriti.
Notiziario 09.00 dell’8.02.2025
RSI Info 08.02.2025, 09:18
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Continuano gli scontri in Ucraina
Telegiornale 06.02.2025, 20:00