Gli occhi di tutto il mondo sono puntati sulla città ucraina di Mariupol, diventata un obiettivo irrinunciabile per Mosca. I combattenti ucraini non cedono, almeno per ora, anche se non si sa se e quanto potranno resistere, come raccontato dal giornalista freelance svizzero Luca Steinmann, raggiunto dalla Rsi.
"Salvo grandi sorprese, spiega il corrispondente, il futuro di Mariupol è ormai segnato. La città è completamente circondata dai russi, che controllano anche gran parte dell'area urbana, a parte l'acciaieria Azovstal, che si trova nel centro cittadino e all'interno della quale sono asserragliate le ultime centinaia di resistenti ucraini, prevalentemente afferenti al Battaglione Azov. Tale battaglione viene considerato da Mosca come un gruppo terroristico e pertanto i russi hanno annunciato che utilizzeranno misure drastiche e sanguinarie nei loro confronti. Nelle prossime ore ci sarà un attacco, probabilmente quello che Mosca considera un attacco finale per prendere completamente il controllo della città".
Il presidente ucraino Zelensky ha detto che se i combattenti che stanno resistendo dovessero essere annientati, verrebbero a mancare del tutto i negoziati di pace anche se sembra che in questo momento - dice Steinmann - né la parte ucraina, né quella russa, siano pronte a sedersi a un tavolo negoziale. "Gli ucraini, se accettassero di negoziare - riferisce il giornalista - in questo momento dovrebbero accettare anche le condizioni che vengono poste dai russi, che sono in una posizione favorevole sul campo di battaglia e sarebbero quindi in una posizione di maggiore forza sul tavolo negoziale. Da parte loro, i russi invece hanno bisogno di ottenere più vittorie sul campo, ancora di più di quelle che hanno ottenuto finora nella parte orientale del paese per giustificare agli occhi della propria opinione pubblica la campagna militare di aggressione che stanno conducendo dopo che la prima fase di essa ha visto una serie di ripetute sconfitte, se non addirittura un arretramento sul campo di battaglia di Kiev e dell'Ucraina centrale. I negoziati sembrano quindi più lontano che mai".
Domani, lunedì, è prevista la chiusura totale in entrata e in uscita della città di Mariupol. La volontà dei russi, per il giornalista svizzero intervistato dalla Rsi, è quindi quella di sigillare completamente il perimetro urbano per controllare con esattezza chi si trova nel centro città e quindi poter fare prigionieri o uccidere chi non è riuscito a scappare.