I nativi di varie tribù americane si sono messi in marcia venerdì verso la Casa Bianca, a Washington, per protestare contro la decisione delle autorità statunitensi di proseguire la costruzione degli oleodotti Dakota Access e Keystone XL, bloccati dall'ex presidente Barack Obama, e rilanciati dal suo successore, Donald Trump.
Per gli indiani d'America si tratta di una violazione della legge e di una aggressione alle loro terre, con il rischio di possibili inquinamenti delle falde acquifere.
Nonostante il ricorso davanti ai giudici, i cantieri sono ripresi e i lavori potrebbero terminare a breve. Il solo progetto del Dakota Access, che attraversa quattro Stati, dovrebbe garantire il trasporto di 570.000 barili di petrolio al giorno.
ATS/bin
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