Atene si è risvegliata mercoledì con un fumo grigio e l’odore di bruciato nell’aria, a causa di un incendio scoppiato a nord della capitale greca, ai piedi del monte Parnes. I vigili del fuoco sono a lavoro per metterlo sotto controllo.
Il rogo è scoppiato martedì pomeriggio e decine di case, taverne e imprese sono state gravemente danneggiate nel corso della serata nel villaggio di Varympompi, 30 chilometri a nord-ovest di Atene. Oltre 300 persone sono state sfollate.
La Grecia sta affrontando una delle peggiori ondate di calore degli ultimi tre decenni, con temperature che in alcune località hanno superato i 43 gradi Celsius.
"Abbiamo dovuto affrontare un incendio difficile in condizioni di estrema canicola", ha dichiarato il primo ministro Kyriakos Mitsotakis, visitando Varympompi.
Dopo il monte Penteli la settimana scorsa, anche il Parnes - la seconda delle tre montagne che circondano il bacino di Atene - è stato colpito dagli incendi. Ma in tutta la Grecia sono quasi 80 i roghi che si sono sviluppati negli ultimi giorni. Tre di questi sono ancora accesi: uno nella penisola meridionale del Peloponneso, a Vassilitsi, e l'altro sull'isola di Evia, dove otto villaggi sono stati evacuati.
Gli incendi nel Mediterraneo
Il problema degli incendi sta interessando diversi Paesi del Mediterraneo, complice il vento caldissimo che soffia in questi giorni, e i mesi di siccità precedenti.
Una delle situazioni più critiche è quella della Turchia, dove i roghi hanno fatto finora otto vittime e in queste ore si lotta per evitare che le fiamme raggiungano delle centrali termiche.
I vigili del fuoco e i cannoni ad acqua della polizia, di solito usati durante le proteste politiche, sono stati impiegati per combattere le fiamme durante la notte, per evitare che l'incendio si propagasse alla centrale di Kemerkoy, nel distretto di Mugla, a ovest del Paese.
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