Mondo

Incubo dazi sulle bollicine “popolari”

Negli Stati Uniti fanno scorta di Prosecco in vista dei dazi minacciati da Trump: misure che preoccupano i produttori italiani

  • Oggi, 06:40
04:48

Incubo dazi sulle bollicine “popoplari”

RSI Info 21.03.2025, 14:27

  • Keystone
Di: Lorenzo Amuso 

Per il momento i dazi, minacciati dal presidente statunitense Donald Trump sui prodotti agroalimentari del Vecchio Continente e dunque anche sul Prosecco, hanno prodotto solo effetti positivi. La corsa alle scorte degli importatori, preoccupati dai probabili rincari, ha accelerato le vendite di bollicine venete. Il nuovo anno si è aperto con un +8% rispetto a 12 mesi prima, a conferma di una crescita ormai consolidata negli anni: nel 2024 sono stati venduti negli States quasi 100 milioni di litri di Prosecco (all’incirca 140 milioni di bottiglie), per oltre 450 milioni di franchi in valore. Numeri che hanno consentito alle bollicine del Trivento uno storico sorpasso sullo champagne, conquistando una quota di mercato del 28%, contro il 26% di quelle transalpine.

Prodotto di lusso democratico

Eppure, lo spettro di tariffe doganali rischia di stravolgere l’identità stessa del Prosecco, un prodotto di lusso democratico, di facile bevuta, bassa gradazione alcolica e soprattutto contenuta spesa. Al Senato le proiezioni dei Democratici hanno fissato a 45 dollari, rispetto agli attuali 15, il costo di una bottiglia di Prosecco qualora Trump confermasse di imporre tariffe al 200%. Improbabile ma non impossibile che succeda. Certo è che, anche di fronte a tariffe più contenute, il Prosecco rischia di doversi riposizionare nel mercato delle bollicine. Con gravi contraccolpi economici, dal momento che toccherà in primis alla filiera cercare di assorbire e distribuire al suo interno una parte degli aumenti. Si calcola che già una tassa del 25%, ben inferiore a quella annunciata, costerebbe mezzo miliardo all’intero settore vinicolo.

Scadenza 2 aprile

Incombe e preoccupa la scadenza del 2 aprile, quando Trump comunicherà le sue intenzioni. Durante la sua prima presidenza, i vini italiani non erano stati colpiti dai dazi, ma ora i produttori di Prosecco, il vino più esportato Oltreoceano, hanno una preoccupazione in più: temono che un’accelerazione esagerata delle vendite possa creare distorsioni del mercato, anche se alla fine i dazi venissero scongiurati. Senza dimenticare che dagli Stati Uniti arrivano segnali evidenti quanto preoccupanti di una imminente fase recessiva.

00:56

Guerra dei dazi, Bruxelles risponde a Washington

Telegiornale 12.03.2025, 20:00

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare