La magistratura iraniana ha dichiarato di aver emesso condanne a morte per 11 persone coinvolte nelle proteste scoppiate nel paese dopo la morte di Mahsa Amini tre mesi fa. Gli attivisti invece sostengono che la pena capitale è stata inflitta anche a un'altra dozzina di persone.
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Telegiornale 08.12.2022, 13:30
Dal 16 settembre, quando sono scoppiate le proteste, migliaia di persone sono state arrestate. Finora sono stati giustiziati due giovani: Mohsen Shekari è stato impiccato l'8 dicembre e Majidreza Rahnavard lunedì. Entrambi avevano 23 anni. Entrambi sono stati riconosciuti colpevoli del reato di ostilità verso Dio ("moharebeh") secondo la sharia applicata nella Repubblica islamica.
I tribunali di Teheran hanno poi condannato 400 persone a pene detentive fino a 10 anni per il loro coinvolgimento nelle proteste scatenate dalla morte di Mahsa Amini, ha dichiarato la magistratura iraniana. "Nelle udienze sui casi dei rivoltosi nella provincia di Teheran, 160 persone sono state condannate a pene tra i cinque e i dieci anni di carcere, 80 a pene tra i due e i cinque anni e 160 a pene fino a due anni", ha affermato il procuratore generale Ali Alghasi-Mehr, citato dal sito della magistratura Mizan Online. Inoltre "settanta persone sono state condannate a pagare una multa". Sono stati emessi atti d'accusa per oltre 1'000 manifestanti.
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