Christine Blasey Ford, la donna che accusa di aggressione sessuale Brett Kavanaugh, scelto da Donald Trump per la Corte Suprema, ha accettato di testimoniare davanti alla Commissione giustizia del Senato statunitense, che da settimane sta conducendo le audizioni del candidato ma ha rinviato il voto sua nomina proprio dopo che il caso è venuto alla luce. Lo hanno annunciato le suoi legali.
I democratici hanno cercato di guadagnare tempo, mentre la controparte repubblicana spinge per una rapida conferma nell'imminenza delle elezioni di metà mandato. In mancanza di un'intesa entro questo sabato sera, il presidente della commissione Chuck Grassley aveva minacciato di procedere lunedì senza attendere l'eventuale testimonianza.
L'episodio denunciato dalla donna risale al 1982, quando lei e Kavanaugh frequentavano lo stesso liceo. La docente di psicologia a Palo Alto lo aveva rivelato in una lettera di luglio alla senatrice Dianne Feinstein, chiedendo che restasse segreto, ma la cosa è venuta comunque alla luce.
Nei giorni scorsi, dopo aver già difeso Kavanaugh ("un brav'uomo"), Donald Trump aveva attaccato via Twitter la donna, sostenendo che se l'aggressione da lei subita fosse stata tanto grave, l'avrebbe denunciata già allora e chiedendole di rivelare luogo e data dell'episodio.
La nomina di Kavanaugh rafforzerebbe il controllo conservatore sul massimo organo giudiziario del paese, lasciando un'impronta che potrebbe durare parecchi anni.