Brett Kavanaugh, designato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Corte Suprema, e Christine Blasey Ford, la donna che lo accusa di molestie sessuali, saranno ascoltati dalla commissione giustizia del senato americano lunedì prossimo. Slitta quindi il voto sulla conferma del giudice, che era previsto per giovedì.
Intanto l'onda di #Metoo rischia di travolgere per la prima volta la nomina di un giudice dell'Alta corte degli Stati Uniti, diversamente da quanto accade nel lontano 1991, quando Clarence Thomas venne confermato, nonostante le accuse di molestie da parte della docente di legge Anita Hil. La nomina di Thomas, però, spianò la strada a un'ondata di successi elettorali femminili nel 1992, ribattezzato "year of the woman" (anno della donna).
Oggi la vicenda Kavanaugh rischia di mettere in serio imbarazzo anche Trump, alla vigilia delle elezioni di midterm, che vedono un numero record di donne candidate, soprattutto fra i democratici, dati ampiamente favoriti dai sondaggi per la riconquista della maggioranza alla Camera e con crescenti chance di riprendere il Senato.
I democratici temono una decisa svolta a destra della Corte suprema se venisse confermato Kavanaugh.
Christine Blasey Ford ha raccontato al Washington Post che in una festa estiva nei primi anni Ottanta, quando aveva 15 anni, fu spinta in una camera da Kavanaugh e da un suo compagno, entrambi ubriachi, e che il primo la bloccò su un letto, la palpò sopra i vestiti, si strusciò contro il suo corpo e tentò di toglierle i vestiti, tappandole la bocca quando lei cercò di gridare. "Ho pensato che poteva uccidermi inavvertitamente", ha detto. Riuscì poi a liberarsi e a scappare quando il secondo ragazzo, Mark Judge, saltò su di loro facendo cadere a terra tutti e tre.
ATS/M. Ang.