L'inno di Mameli a dare il via alle celebrazioni, a quel momento solenne che ogni anno si consuma davanti all'altare della patria. E come ogni anno tocca al capo dello stato Sergio Mattarella deporre la corona di fiori a quel milite ignoto simbolo delle crudeltà della guerra. In Italia, se non si era capito, sono in corso oggi (martedì) le celebrazioni per il 25 aprile, la Festa della Liberazione dal nazifascismo.
Per l’occasione le autorità politiche italiane si sono riunite questa mattina a Roma: oltre al presidente Mattarella c'erano la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa.
La Repubblica italiana è "fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista". Un'affermazione che riassume in poche parole l'obiettivo del discorso senza sfumature del presidente della Repubblica in ricordo della lotta di Liberazione. Poche parole che potrebbero sembrare scontate ma non lo sono in questa fase politica dove le polemiche su fascismo ed antifascismo hanno scaldato la vigilia del 25 aprile. Il primo celebrato da una premier di un governo autodefinito di "destra-centro".
Forse per questo Sergio Mattarella ha deciso di fissare paletti invalicabili scegliendo Boves, simbolo del primo eccidio nazista, come sede del suo intervento. Che ha voluto chiudere con una frase che ha accompagnato le manifestazioni di diverse generazioni: "Ora e sempre Resistenza!", ha infatti scandito il capo dello Stato dal teatro comunale di Cuneo, città medaglia d'oro alla Resistenza, riprendedole dalla lapide "ad ignominia" eretta nel municipio e dedicata allo spietato capo delle forze militari di occupazione tedesca, Albert Kesselring.
In questo primo 25 aprile del governo di destra di Giorgia meloni non sono però mancate le polemiche politiche, rivolte prima di tutto alla premier italiana, criticata per non aver usato toni sufficientemente duri contro il fascismo nella lettera inviata al Corriere della Sera per celebrare l'anniversario. Una lettera in cui Meloni ha ricordato l'importanza dei valori di democrazia e libertà ottenuti grazie alla Liberazione e particolarmente importanti in questo periodo storico.
La premier ha sottolineato l'eroica resistenza del popolo ucraino e ha poi auspicato una ritrovata concordia nazionale. Le sue parole tuttavia non hanno in alcun modo rasserenato il clima politico italiano e sono state criticate anche dalla comunità ebraica, che ha omaggiato il coraggio dei partigiani in un corteo oggi a Roma.
Le già note accuse al Governo di essere vicino al fascismo e di revisionismo storico diventano insomma ancora più pesanti in un anniversario che invece che unire il Paese, quest’anno è ancora più divisivo del solito.
Il 25 aprile in Ticino
"La festa della Liberazione è attuale, attualissima. Alcuni della destra italiana vorrebbero cancellarla, quando invece il resto dell'Italia la vuole mantenere, perché l'Italia è antifascista", così una delle voci raccolte tra i cittadini italiani a Lugano, proprio martedì, dai microfoni della RSI. "È giusto che le future generazioni sappiano cosa è successo ai nostri antenati, che non si debba più ripetere quello che è successo a loro".
Il 25 aprile dell'Italia
SEIDISERA 25.04.2023, 18:19
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