La posizione della Germania sulla guerra in Ucraina è ormai divenuta un terreno di deciso confronto in vista delle elezioni anticipate che si terranno fra tre mesi. Olaf Scholz ha infatti aperto la sua campagna oggi, sabato, prendendo di mira le posizioni sul conflitto di Friedrich Merz. Il cancelliere socialdemocratico, la cui coalizione con Verdi e liberali si è sciolta a inizio mese, ha così promesso di mantenere il “sangue freddo” sul tema della guerra fra Russia e Ucraina, denunciando i toni ostili alla Russia del suo avversario, attualmente favorito dai sondaggi.
Intervenendo ad un meeting della SPD a Berlino, Scholz ha promesso di mantenere il “sangue freddo” sul tema della guerra: “Non si gioca alla roulette russa con la sicurezza della Germania”, ha sottolineato. Merz, a determinate condizioni, è infatti favorevole alla consegna a Kiev di missili tedeschi Taurus, che consentirebbero di attaccare in profondità il territorio russo. Tale opzione rappresenta una linea rossa per Scholz, il quale sta cercando di risalire nei sondaggi qualificandosi come uomo della moderazione in un Paese dove si registra una significativa corrente di opinione filorussa. Gli avversari conservatori sostengono invece un aumento degli aiuti a Kiev.
Germania, al via la campagna elettorale
Telegiornale 30.11.2024, 12:30
Per parte sua il leader della CDU si è intanto soffermato sulle condizioni dell’economia, che risente di una grave crisi industriale e si trova sull’orlo di una seconda recessione annuale consecutiva. Merz, nel suo collegio elettorale di Schmallenberg, nella Germania occidentale, ha quindi promesso un “cambiamento fondamentale”, attaccando quello che ha definito “l’interventismo a tinte verdi in ogni ambito della vita, in ogni impresa e in ogni settore d’attività” portato avanti da Verdi e socialdemocratici. In questo senso Merz ha citato i sussidi destinati alle auto elettriche e alle pompe di calore, affermando che “lo Stato non deve più definire il modo in cui ci riscaldiamo, guidiamo e mangiamo”.
Circa il dossier dell’immigrazione illegale, Merz ha auspicato il respingimento dei migranti alle frontiere, senza il quale, ha sostenuto “non risolveremo il problema”. Per Scholz, invece, il leader conservatore non accetta “la realtà” sul fatto che “la Germania è da tempo un Paese d’immigrazione”, con un quarto della popolazione che ha origini straniere.