Sfiduciato secondo le attese lunedì il cancelliere Olaf Scholz, la presentazione dei programmi di CDU/CSU e SPD ha impresso un nuovo slancio alla campagna elettorale di fatto già in corso in Germania in vista delle elezioni legislative anticipate che si terranno in febbraio. Il Paese “locomotiva d’Europa” ansima, pare avviato a un secondo anno di recessione consecutivo. Conservatori e socialdemocratici per uscire dalla crisi presentano ricette agli antipodi, con i primi che guardano decisamente a destra in aperto contrasto con la linea centrista di 16 anni di Governo di Angela Merkel. Il leader della CDU Friedrich Merz e quello dell’alleato bavarese Markus Söder hanno presentato quello che definiscono “un controprogetto del programma del Governo Scholz, che ha fallito”.
Stretta sull’immigrazione, nessun allentamento del rigore finanziario, una politica “legge e ordine”, riduzione delle imposte ed eliminazione del “Bürgergeld”, il reddito di base che garantisce il minimo esistenziale a chi è in grado di lavorare (una conquista dell’Esecutivo uscente), sono i capisaldi dei piani dei conservatori. Soprattutto con la prima mirano a contrastare l’ascesa dell’Alternative für Deutschland, la formazione di estrema destra favorevole anche all’uscita dall’UE e data al secondo posto nei sondaggi più recenti, con il 19% delle preferenze. Dietro al 30% della CDU/CSU, ma davanti al 17% dei socialdemocratici e al 13% dei Verdi. I liberali, all’origine della recente crisi di Governo, si fermerebbero al 4% come l’alleanza di Sahra Wagenknecht (BSW, movimento di sinistra contrario ad altri aiuti all’Ucraina), die Linke è data invece al 3%.
La ricetta di Olaf Scholz, che cerca un’improbabile riconferma, è del tutto diversa: il cancelliere uscente dell’SPD promette a sua volta riduzioni del peso fiscale (anche attraverso il taglio del’IVA sugli alimenti), ma è anche favorevole a un allentamento del freno all’indebitamento, il “corsetto” finanziario che Berlino si è autoimposta andando molto al di là delle regole europee fissate nei criteri di Maastricht. Come Verdi, BSW e die Linke auspica inoltre un salario minimo a 15 euro.
I due partiti storici si distinguono infine sul conflitto ucraino: a differenza di Scholz, che si è sempre opposto e continua a essere contrario, Merz concederebbe a Kiev i missili Taurus in grado di colpire in profondità il territorio russo.