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La Cassazione apre a Riina

Per il tribunale supremo il boss mafioso "può avere una morte dignitosa". Rivolta contro la possibile scarcerazione

  • 6 giugno 2017, 09:38
  • 23 novembre, 05:27
Totò Riina, condannato per le bombe degli attentati mafiosi e per la strage di Capaci

Totò Riina, condannato per le bombe degli attentati mafiosi e per la strage di Capaci

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E' polemica in Italia per l'apertura della Cassazione nei confronti della difesa del boss mafioso Totò Riina che, da anni, chiede il differimento della pena o i domiciliari per motivi di salute. Secondo il tribunale supremo esiste un "diritto a morire dignitosamente" che va assicurato al detenuto.

Ora, alla luce del pronunciamento della Cassazione, dovrà esprimersi il tribunale di sorveglianza di Bologna. I giudici, finora, avevano sempre negato questo diritto a Riina (il capo dei capi di Cosa Nostra, condannato per le bombe negli anni del terrore degli attentati mafiosi e per la strage di Capaci), come avevano respinto, del resto, analoghe richieste fatte in passato anche da Bernardo Provenzano, trattenuto fino alla morte al 41 bis, il regime carcerario di massima sicurezza previsto per i boss mafiosi.

Per Rosy Bindi, presidente dell' Antimafia, non è necessario trasferire Riina, perché le cure non gli mancano. Per il difensore del boss, Luca Cianferoni, invece, la decisione della Cassazione è un "precedente importantissimo".

ATS/M. Ang.

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