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"La Turchia mente"

Amnesty International critica Ankara per le modalità di rimpatrio dei rifugiati siriani verso zone ancora in guerra

  • 25 ottobre 2019, 09:13
  • 22 novembre, 20:50
01:57

RG 07.00 del 25.10.2019 Il servizio e l'intervista di Pierre Ograbek

RSI Info 25.10.2019, 09:10

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"L'affermazione della Turchia secondo le quali i rifugiati siriani stanno scegliendo di tornare indietro in mezzo al conflitto è pericolosa e disonesta. La nostra ricerca mostra che queste persone sono state ingannate od obbligate a tornare in Siria", ha dichiarato Anna Shea, ricercatrice di Amnesty International sui diritti dei migranti e dei rifugiati.

"La Turchia merita apprezzamento per aver dato ospitalità a oltre tre milioni e 600’000 siriani negli ultimi otto anni, ma non può usare la sua generosità come una scusa per violare le norme nazionali e internazionali eseguendo rimpatri in una zona di conflitto", ha aggiunto Shea. In assenza di statistiche ufficiali, stimare il numero delle persone rimpatriate a forza è difficile.

Ma sulla base di decine di interviste realizzate tra luglio e ottobre del 2019, Amnesty International ritiene che negli ultimi pochi mesi i rimpatri siano stati centinaia. Le autorità turche parlano di un totale di 315.000 persone tornate in Siria in modo del tutto volontario. “L'accordo tra Turchia e Russia dei giorni scorsi, ha ancora affermato Shea, si riferisce al “ritorno volontario e sicuro” dei rifugiati in una “zona sicura” che però deve ancora essere realizzata.

ATS/ANSA/Swing

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