"Abbasso gli USA" e "abbasso Israele". Questi gli slogan scanditi da migliaia di persone che sono scese in piazza nelle principali città iraniane e davanti all'ex ambasciata degli Stati Uniti a Teheran. I manifestanti hanno anche dato fuoco a bandiere degli Stati Uniti e dello Stato ebraico.
Le dimostrazioni sono state organizzate per celebrare il 39mo anniversario della presa di 52 ostaggi all'ambasciata americana (dal 4 novembre 1979 al 20 gennaio 1981), quando i rivoluzionari iraniani dell'Ayatollah Khomeini temevano che gli americani stessero tramando per un ritorno dello Scià di Persia, Mohammad Reza Pahlavi.
Le immagini delle proteste a Teheran
RSI Info 04.11.2018, 11:22
Le proteste arrivano un giorno prima dell'entrata in vigore delle nuove sanzioni reintrodotte dal presidente americano Donald Trump. La linea della "tolleranza zero" andrà avanti fino a che - sostiene la Casa Bianca - la repubblica islamica non smetterà di sostenere il terrorismo, di destabilizzare la regione mediorientale e di andare avanti con i suoi programmi nucleare e missilistico. Tutti fatti più volte smentiti però da Teheran e contestati soprattutto da Bruxelles e dalle principali capitali europee.
"Il presidente americano ha messo tutto all'asta e ha sperperato la credibilità che rimaneva dell'America e della democrazia liberale", ha detto l'ayatollah Ali Khamenei, intervenendo a Teheran all'indomani dell'annuncio delle sanzioni USA verso l'Iran. "L'obiettivo americano con le sanzioni è paralizzare e frenare l'economia dell'Iran, ma il risultato è che la spinta all'autosufficienza si è espansa nel paese: negli anni la nazione iraniana si era abituata a importare tutto, ma ora è abituata a cercare di produrre tutto", ha aggiunto.
ATS/M. Ang.