Jean-Marie Le Pen, già numero uno del Fronte nazionale, è stato condannato in via definitiva dalla Corte di cassazione di Parigi al pagamento d'una multa di 30'000 euro per contestazione di un crimine contro l'umanità. Ciò per aver ripetuto, nel 2015, che le camere a gas naziste sono un dettaglio della storia della Seconda Guerra mondiale.
Il patriarca dell'estrema destra francese era già stato sanzionato in passato per simili affermazioni.
Criticato anche dalla figlia Marine, che nel frattempo ha preso le redini del partito, il più volte candidato alla presidenza nazionale era stato anche sospeso e poi espulso dal movimento che nel 1972 ha cofondato, a causa delle sue contestate tesi.
AFP/dg