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Le case ferite di Odessa

Proseguono nella città ucraina i lavori per mettere in sicurezza gli edifici colpiti dai bombardamenti russi - Il reportage

  • 5 agosto 2023, 06:31
  • 11 settembre 2023, 14:26

Telegiornale

Telegiornale 02.08.2023, 20:00

"Le immagini continuano a tornare: il buio, le macerie, il rumore dei vetri che cadono". Elena, un'abitante del centro storico di Odessa, parla da quello che resta del suo appartamento, in una palazzina costruita nella seconda metà dell'800. La notte del 22 luglio era a casa quando un missile ha distrutto l'ala sinistra dell'edificio facendo crollare parte del tetto nei bombardamenti più pesanti contro la città sul Mar Nero dall'inizio della guerra. Un gruppo di volontari l'ha già aiutata ripulire il cortile "per fortuna siamo usciti tutti sani e salvi - anche i cani e i gatti". Lei però non abbandona l'ottimismo: "Voglio pensare che questa casa sopravvivrà, che potrà essere restaurata, perché è un monumento storico".

L'ondata di attacchi di fine luglio ha colto di molti abitanti di Odessa, che non si aspettavano un lancio di missili contro il centro storico, patrimonio dell'Unesco. Un autista racconta di essere corso in un rifugio antiaereo per la prima volta dall'inizio del conflitto. E quello dei bunker, che negli allarmi aerei quotidiani vengono solitamente lasciati inutilizzati dagli abitanti, resta un tema caldo anche a livello politico. "Attualmente la sfida principale è riuscire a garantire la sicurezza dei cittadini" - afferma il sindaco di Odessa Gennadiy Trukhanov, che vorrebbe anche nuovi sistemi di difesa aerea dall'occidente. La città sta collaborando con l'Unesco per una stima esatta dei danni agli edifici storici colpiti. Ma anche diverse abitazioni moderne sono state distrutte: "dobbiamo risolvere il problema della conservazione di queste case coprire i tetti in modo che gli abitanti possano essere al riparo".

La distruzione a Odessa

Alla Cattedrale della Trasfigurazione i lavori intanto proseguono per evitare la caduta di materiale pericolante dal tetto distrutto. Reliquie e statue sono allineate tra i calcinacci, ma nella parte anteriore le preghiere sono già riprese. Anche il porto di Odessa, colpito ripetutamente dai missili delle forze russe dopo il collasso del corridoio per il grano, secondo le autorità portuali è pronto a tornare ad accogliere navi in qualunque momento. "tutti i nostri dipendenti vengono al lavoro tutti i giorni, cercano di mantenere le infrastrutture in modo da far ripartire le esportazioni e le altre attività appena possibile, afferma il vice presidente dell'autorità portuale ucraina Dmytro Garinov. Ma al momento non ci sono navi, e le attività del porto sul lungomare di Odessa restano completamente ferme

Servizio di : Thomas Paggini e Emilio Romeo

Foto: Emilio Romeo

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