La Lifeline potrà attraccare a Malta nelle prossime ore, dopo una settimana passata in mare aperto. Lo ha reso noto mercoledì il primo ministro maltese Joseph Muscat, il quale in una conferenza stampa al palazzo governativo maltese ha fornito aggiornamenti sulla situazione. Ha spiegato dapprima che a suo avviso la colpa della vicenda "ricade sul capitano" della nave e che i 233 migranti a bordo saranno ripartiti in otto Stati, con l'Olanda e il Belgio che si sono annunciati nelle ultime ore.
Dopo l'attracco sull'isola, che conclude un'odissea che ha visto il naviglio affrontare a lungo le cattive condizioni del mare, Muscat ha dichiarato che la nave sarà sequestrata poiché il suo comandante "ha ignorato le leggi internazionali" e soprattutto "non si è trattato di uno scontro tra due Stati membri dell'UE". Il premier ha poi voluto segnalare che anche Bruxelles ha approvato quanto fatto da La Valletta, ricordando che la sua nazione è "la seconda per numero di richiedenti asilo accolti pro capite in Europa, a causa dei movimenti secondari di cui si parla" e che "è stata la prima a compiere il suo dovere nel piano di ricollocamento da Italia e Grecia".
Sempre in merito all'imbarcazione, Joseph Muscat ha segnalato che la Lifeline dovrà essere "tenuta sotto sequestro" fino alla fine dell'inchiesta della magistratura maltese, che indaga sul fatto che "l'Olanda ha ufficialmente confermato, nero su bianco, che la nave non è nel loro registro navale" e che l'imbarcazione risulta come "nave da diporto e che come tale non può compiere intercettazioni di naufraghi".
Reuters/ATS/EnCa