"Roma la grande abbuffata, la grande torta da spartire. Roma la grande preda da ridurre in brandelli. Politici arruffoni e corrotti, amministratori avidi e collusi, gangster invasati e spietati e ladruncoli da quattro soldi. Tutti dentro, tutti conniventi, tutti complici. Per mangiarsi Roma".
Non è il contenuto dell'inchiesta "Mafia Capitale". È la trama di un romanzo. Si chiama "Suburra". I suoi autori, Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo (guarda l'intervista), lo hanno pubblicato nel 2013. I giudici romani avrebbero scritto le stesse cose un anno più tardi.
La Suburra era il luogo dove nell'antica Roma viveva la plebe, il popolino. Dove si facevano gli affari più loschi e inconfessabili. Era un luogo sudicio e pericoloso, all'ombra dai monumenti e dei palazzi del potere. Era la "Terra di Mezzo", oggi come allora."
Nicola Agostinetti