Il coraggio del bimbo marocchino, che sventa la strage tentata da un senegalese, "dimostra che la nazionalità non conta, che le persone vanno giudicate in base al loro valore. Tutto qui". Così Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, classe ‘92, ai microfoni della RSI, durante lo showcase di domenica a Besso, in un intervento a 360 gradi, dopo le polemiche sorte in seguito al post del vice-premier italiano Matteo Salvini in occasione della vittoria a Sanremo dell'artista, nato a Milano, da madre sarda e padre egiziano, cittadino italiano.
Dall'intervista emerge il Mahmood-pensiero: la politica ("Stupido chiedermi cosa mi manca del mio paese se sono di qui (italiano). La mia generazione ha la mente molto aperta, anche se c'è gente che la pensa in modo diverso"); la musica ("Mi sono inventato il Marocco-pop e non parlo di soldi alla maniera dei rapper"); la Svizzera ("E’ la prima volta che ci vengo. Mi sembra un posto molto tranquillo, molto pulito, molto ordinato. Mi piace!)".
Massimiliano Angeli
N. B. Dal 9 febbraio il brano “Soldi” è tuttora in testa alle classifiche dei brani più scaricati.