Un giornalista francese di 32 anni è morto oggi, lunedì, nella regione del Lugansk, nel Donbass. Era un freelance e stando al suo accredito stampa rilasciato dalle forze armate ucraine, lavorava all'emittente televisiva di informazione BFMTV. Si trovava all’interno di un’automobile blindata a Severodonetsk quando, stando a quanto dichiarato dal governatore ucraino Serhiy Haidai, schegge di una granata sparata dalle forze armate russe hanno perforato la corazza del veicolo, ferendolo mortalmente al collo. Il reporter stava girando un servizio sull’evacuazione della città minacciata dall’avanzata dell’esercito di Mosca; un poliziotto di pattuglia che si trovava nei paraggi è pure stato colpito ma è stato salvato dall’elmetto che indossava.
La notizia è stata anticipata dal Guardian, e in seguito ribattuta sui canali Telegram in lingua ucraina e dal Kyiv Independent. Verso le 16.20, il presidente francese Emmanuel Macron ha pure confermato via Twitter la notizia. La ministra degli esteri, Catherine Colonna, ha per parte sua affermato che la Francia "esige un'inchiesta trasparente per far luce sulle circostanze di questo dramma".
Avanzata russa nel Donbass
Severodonetsk era finora l’unica città ancora controllata dall’esercito di Kiev nella regione dove, colpo dopo colpo, i russi continuano ad avanzare, lentamente ma con costanza, tanto che oggi per la prima volta l’esercito russo è riuscito a entrare in città. Se cadesse, così come è successo a Mariupol, Mosca controllerebbe l'intero oblast di Lugansk, che costituisce il Donbass insieme a quello di Donetsk, pure già in parte controllato dalle milizie filorusse sin dallo scoppio delle prime ostilità, nel 2014.
Mosca sta tentando di accerchiare la città da diverse settimane, tanto che le forze armate ucraine stanno valutando una ritirata tattica per evitare di restare intrappolate in città.
Ucraina, l'esercito russo avanza verso Severodonetsk
Telegiornale 30.05.2022, 14:30
La situazione nel Donbass è critica per l’esercito di Kiev, come confermato più volte in questi giorni dallo stesso presidente Volodymyr Zelensky, che domenica per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa, lo scorso 24 febbraio, ha lasciato la regione della capitale recandosi nell’est del paese per incontrare i soldati che difendono Kharkiv.
L’esercito sembra tuttavia riguadagnare terreno a sud, soprattutto nella regione intorno a Kherson, non lontano dalla Crimea, città finita sotto il controllo delle truppe della Federazione già dai primi giorni del conflitto. Stando al rapporto rilasciato durante la notte, le forze armate ucraine affermano di stare riconquistando porzioni di territorio anche a Biloguirka, a un centinaio di chilometri da Kherson. Il Cremlino non ha confermato queste informazioni, evocando tuttavia combattimenti nella regione.
RG 12.30 del 30.05.2022 Cristiano Tinazzi da Mykolaiv al microfono di Andrea Ostinelli
RSI Info 30.05.2022, 17:46
Contenuto audio
Proiettili russi sono invece caduti sulla vicina Mykolaiv, che è sotto controllo ucraino. "Soprattutto negli ultimi tre giorni è cominciata una risposta molto forte sulla città" all'offensiva ucraina, racconta il giornalista Cristiano Tinazzi raggiunto nella località dell'Ucraina meridionale.
Zelensky parla ai dirigenti europei
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelenksy, parlerà in videoconferenza ai leader europei, riuniti nel pomeriggio a Bruxelles. Discussioni su nuove sanzioni contro la Russia sono iscritte nell’ordine del giorno del summit, così come l’embargo sul petrolio russo, voluto da diversi paesi ma inviso all’Ungheria, che importa proprio dalla Russia il 65% del greggio che consuma.