Dopo mesi di toni moderati nei confronti della Cina, ora la NATO cambia registro e accusa apertamente la repubblica popolare di aver sostenuto in maniera decisiva gli sforzi bellici russi nella guerra in Ucraina. È quanto si legge nella dichiarazione approvata mercoledì sera dai 32 membri dell’alleanza atlantica.
Gli Stati membri chiedono alla Cina di cessare immediatamente ogni sostegno militare e politico alla guerra russa. Stando al testo, questo include anche i beni civili che possono essere utilizzati indirettamente per scopi militari o le materie prime adoperate nell’industria bellica. “L’approfondimento del partenariato strategico russo-cinese e i tentativi di destabilizzare e rimodellare l’ordine mondiale sono motivo di profonda preoccupazione”, si legge nel documento.
La risposta cinese non si è fatta attendere e giovedì mattina la Repubblica popolare ha esortato la NATO a non alimentare “il confronto” tra blocchi, denunciando la retorica atlantica come una “mentalità da guerra fredda”.
La NATO punta il dito contro la Cina
Telegiornale 11.07.2024, 12:30
La dichiarazione esprime anche preoccupazione per la continua espansione e diversificazione dello stock di armi nucleari cinesi, facendo particolare riferimento alle testate aggiuntive e ai sempre più sofisticati sistemi di lancio.
Inoltre, la Cina viene nuovamente accusata di tentare di dividere la NATO, ad esempio con campagne di disinformazione. Per proteggersi, occorre ora migliorare il quadro della situazione e aumentare la prontezza operativa e la resilienza. Malgrado le accuse, la NATO vuole rimanere aperta a colloqui costruttivi con la Cina.
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